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Kosovo. Scontri tra serbi e polizia kosovara: intervengono i soldati Nato e 15 italiani rimangono feriti

Quattordici militari italiani sono rimasti feriti nel Nord del Kosovo: erano intervenuti con i militari di Kfor, la forza di pace della Nato, per sedare gli scontri in atto, tra manifestanti serbi e polizia kosovara

E’ accaduto oggi a Zvecan, a 45 chilometri a nord di Pristina. Decine di Serbi hanno cercato di prendere il controllo degli uffici di uno dei comuni in cui i sindaci di etnia albanese si sono insediati la scorsa settimana, con l’aiuto delle autorità di serbi, a quel punto è intervenuta la polizia kosovara e sono iniziati gli scontri. Per dividere i due gruppi è intervenuto il contingente Kfor della Nato che hanno chiesto ai manifestanti di liberare la strada, ma i manifestanti hanno reagito e 34 soldati sono rimasti feriti, tra cui ungheresi, moldavi e 14 italiani, tre dei quali sono in gravi condizioni ma non in pericolo di vita.

Gli scontri nascono dopo che i sindaci eletti alle elezioni locali organizzate dalle autorità kosovare il 23 aprile in quattro comuni a maggioranza serba, sono stati nominati. La maggior parte dei serbi hanno boicottato il voto e a votare sono stati solo circa 1.500 aventi diritto, su circa 45.000 registrati. Già venerdì si erano verificati incidenti quando questi consiglieri sono entrati in carica accompagnati dalla polizia.

I manifestanti chiedevano anche il ritiro delle forze speciali di polizia dispiegate nella regione da diversi giorni. La situazione molto tesa è degenerata proprio a Zvecan, dove le forze speciali hanno respinto un gruppo di manifestanti che ha cercato di entrare nel municipio.

La polizia ha dichiarato in un comunicato di aver reagito al tentativo dei manifestanti di sfondare un cordone di polizia “usando violenza e gas lacrimogeni”. I serbi, i cui rappresentanti politici hanno abbandonato le istituzioni locali del Kosovo settentrionale a novembre in un braccio di ferro tra Belgrado e Pristina, hanno boicottato le elezioni comunali organizzate dal governo kosovaro ad aprile per porre fine a questo vuoto istituzionale.

La forza NATO dispiegata in Kosovo (KFOR) ha dichiarato di aver “rafforzato la sua presenza” nel nord del Paese e ha esortato Belgrado e Pristina a riprendere il dialogo condotto sotto gli auspici dell’Unione Europea per ridurre le tensioni.