In Kosovo sono scoppiati violenti scontri tra la polizia in assetto antisommossa Kossovara di Pristina e la popolazione delle comunità a maggioranza serba
Nel nord del Kosovo a maggioranza serba è di nuovo altissima la tensione. Dopo che i serbi hanno boicottato le elezioni il governo di Pristina ha messo dei commissari di etnia albanese a governo delle municipalità serbe.
I serbi non riconoscono l’autorità dei nuovi sindaci,che come prima azione con il supporto della polizia speciale kosovara hanno tolto le bandiere serbe dalle pubbliche vie. Le forze speciali di Pristina – che non dovrebbero entrare nel nord del Kosovo a causa di vari accordi – hanno cominciato ad attaccare le barricate alzate dai serbi per le strade, spesso composti da camion e mezzi di fortuna.
Alla protesta dei cittadini ci sono state cariche e l’invio delle forze speciali di Pristina, che per la legge vigente e per i vari trattati, non potrebbero entrare nelle enclavi a maggioranza serba, per questo in varie municipalità i serbi hanno cominciato a costruire barricate sulle strade, come nel caso di Leposavić.
Il presidente della Serbia Aleksandar Vučić ha così messo l’esercito di Belgrado in stato di massima allerta. I media locali riferiscono che la polizia antisommossa ha usato granate stordenti nel comune di Zvecan e Colonne di veicoli blindati della polizia si dirigono verso gli edifici governativi locali di Kosovska Mitrovica, Leposavić e Zubin Potok. Le sirene vengono suonate e le lezioni nelle scuole sono state interrotte.
Redazione Fatti & Avvenimenti