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La costa di San Giorgio crolla in mare, l’amministrazione cosa fa?


Centinaia di metri cubi di costa sono finiti in mare con danni incalcolabili per il patrimonio ambientale, per gli operatori turistici, per gli abitanti residenziali; le prossime piogge e le mareggiate continueranno inesorabilmente tale degrado portando in mare anche le abitazioni.

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Così San Giorgio si dimostra essere una località da troppo tempo abbandonata a sé stessa. Una zona turistica, priva di illuminazione e adeguata segnaletica, le cui strade di accesso al mare e lo stesso lungomare, non hanno mai garantito lo stato di incolumità agli abitanti del luogo e ai turisti.

A seguito del nubifragio del 25 Novembre 2016 la località San Giorgio si è resa agonizzante.Ciò che restava delle opere primarie già compromesse, esistenti prima del nubifragio, è stato completamente spazzato via dalla furia dell’acqua perché agevolata dal dissesto presistente. Le strade sventrate non sono più percorribili e l’arenile si è fortemente impoverito.

strade-san-giorgioLa località San Giorgio necessita di drastici e definitivi interventi per la tutela degli abitanti con sistemazione della viabilità, del lungomare e del tratto di costa di appartenenza. I danni quantificati in 1,5 milioni di € sono sicuramente insufficienti per una zona così vasta e con ingenti danni alle opere primarie.

Per questo oggi il Comitato Pro SanGiorgio invita per l’ennesima volta l’amministrazione a prendere coscienza della grave situazione di disagio in cui versano gli abitanti residenti e stagionali nella località San Giorgio.

Magari con uno spirito diverso da quello della conferenza dei servizi dello scorso 21 ottobre del 2014, dove a discutere delle gravi problematiche della zona parteciparono, oltre al Sindaco, il presidente del Consiglio, gli assessori ai rami competenti in materia, vari dirigenti del Comune, un consigliere comunale, il vicesindaco di Caltabellotta, esponenti della Protezione Civile e del Genio Civile di Agrigento, un esponente del Genio Civile Opere marittime di Palermo, nonché il presidente dell’ Associazione ”Pro San Giorgio”.

Tutti concordavano sulla necessità di un intervento risolutivo a difesa della costa minacciata dalle frequenti mareggiate da un lato e dalle piogge violente dall’altro. Già si prospettava l’esigenza di realizzare una scogliera a salvaguardia della costa sottoposta a continua erosione e ripascimento dell’arenile. Quella conferenza però, non ebbe nessun seguito e si rivelò solo fine a se stessa.