“L’unica compagnia autorizzata a fornire gas naturale alla regione della Transnistria è Moldovagaz. La fonte della crisi non è Chisinau, ma Mosca, che deve offrire soluzioni reali a questo problema”
E’ questa la risposta pubblicata su Telegram dell’addetto stampa della presidente Maia Sandu a Vadim Krasnoselsky, a capo dell’autoproclamata Repubblica di Transnistriana, che ha rivolto un appello al presidente della vicina Moldavia, Maia Sandu, chiedendogli di non interferire con le forniture di gas russo alla PMR.
“Cara signora Sandu, in qualità di attuale Presidente della Repubblica di Moldavia, durante un briefing tenutosi il 14 gennaio, ha dichiarato pubblicamente che non ci sarebbero stati ostacoli alle forniture di gas russo”, ha scritto Krasnoselsky in una nota, ricordando che Sandu aveva precedentemente promesso che Chisinau non avrebbe interferito con la fornitura di gas russo alla riva sinistra del Dniester. Inoltre, il Presidente della Repubblica Moldova ha anche detto che avrebbe operato affinché “questa crisi finisca il prima possibile”.
Tuttavia, quando, grazie agli sforzi congiunti di Mosca e Tiraspol, è stata trovata una società moldava che aveva una licenza per trasportare gas alla PMR, le autorità moldave hanno mostrato una “feroce resistenza”, ha continuato Krasnoselsky, accusando Chisinau di fare di tutto per aggravare la crisi energetica nell’autoproclamata repubblica. Il capo della Transnistria ha invitato Sandu a mantenere le sue promesse e fornire gas naturale alla PMR.