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La Polonia gela la Meloni: “Non accettiamo né il ricollocamento migranti né il contributo finanziario che è una sanzione”

L’entusiasmo della premier Giorgia Meloni sul ricollocamento in Europa dei migranti si infrange sul muro alzato dalla Polonia


“Politicamente, pragmaticamente questo meccanismo” di ricollocamento dei richiedenti asilo in Ue “è inaccettabile per noi”. Questo il commento del viceministro degli Interni polacco, Bartosz Grodecki, a margine del Consiglio Affari Interni in Lussemburgo.

Ma come se non bastasse Il viceministro ha anche equiparato il contributo finanziario per ciascun migrante come una “sanzione”, sostenendo che tale contributo non sarà “in alcun modo accettato, né consentito nel nostro Paese. Non riusciamo a spiegare a una società che ha accolto oltre un milione di profughi di guerra dall’Ucraina che ora se non ne accettano di più, dovranno pagare di tasca propria”, ha aggiunto.

Che ricollocare i migranti tra i 27 Paesi dell’Europa fosse una “mission impossible” era cosa nota, al solito  ad accettare, almeno sulla carta, poi bisognerà valutare i fatti, saranno sempre i soliti 4-5 Paesi.