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La Russia non invierà nuovi coscritti sul fronte ucraino: “Ci sono già abbastanza soldati”

Putin ha firmato il decreto sulla chiamata di primavera per il servizio militare che riguarda 147.000 persone dai 18 ai 27 anni, ma dallo Stato Maggiore russo precisano che nessuno dei nuovi coscritti verà mandato al fronte

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato ieri un nuovo decreto per “effettuare la coscrizione di cittadini della Federazione Russa di età compresa tra i 18 e i 27 anni, non in riserva e idonei alla coscrizione, tra il 1 aprile e il 15 luglio 2023, per un numero di 147.000 persone”. Il decreto licenzia anche soldati, marinai, sergenti e sottufficiali, il cui termine di leva è scaduto.

In Occidente la notizia ha subito dato il via alla speculazione secondo cui Mosca voglia usare i coscritti per “rimpiazzare le perdite” subite in Ucraina. Ancora una volta mera propaganda. Tra l’altro è attualmente è in discussione in Russia un disegno di legge sull’aumento graduale dell’età della coscrizione che dovrebbe essere portata a 21 anni nel 2026: i 18enne potranno comunque arruolarsi nell’esercito, ma solo da volontari.

Intanto oggi il contrammiraglio Vladimir Tsimlyansky, che dirige il dipartimento di mobilitazione dello Stato Maggiore russo, ha dichiarato che: “Nessun coscritto sarà inviato nella zona dell’operazione militare speciale – ossia in Ucraina -. Oggi, il numero di militari a contratto o mobilitati è sufficiente per risolvere i loro compiti”, ha detto l’ufficiale russo alla tv di stato Rossiya-24.