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La Russia si fa beffe delle sanzioni e importa prodotti Apple, Tesla e Playstation di “contrabbando”

Il Cremlino si fa beffa dell’embargo e aggira il blocco delle importazioni di merci occidentali facendole entrare in Russia di contrabbando senza il permesso del titolare del copyright e quindi non pagando nemmeno le tasse dovute


Non è una novità, fu lo stesso Vladimir Putin a fine marzo, in risposta alle ennesime sanzioni ad annunciare la decisione di autorizzare la vendita col sistema delle importazioni parallele dei prodotti “proibiti” bypassando le mancate autorizzazione del produttore per aggirare l’embargo.

Il Cremlino emanò una specifica legge che conferisce al governo il diritto di determinare elenchi di prodotti per i quali il principio internazionale dell’esaurimento dei diritti di marchio è effettivamente stabilito quando viene venduto dal proprietario in qualsiasi parte del mondo. A sostenere la legalizzazione delle importazioni parallele era stato il Servizio federale antimonopoli (FAS):Nelle condizioni attuali, questa misura aiuterà ad aumentare il numero di entità economiche che importano merci in Russia, – aveva spiegato il vice segretario di Stato capo della FAS Russia Sergey Puzyrevsky – che satureranno il mercato interno con merci originali, oltre a ridurre i prezzi dei prodotti venduti”.

Dalle parole i russi sono passati ai fatti e a darne notizia è la Tass secondo cui nell’elenco ci sono ben 50 categorie e 200 marchi famosi che arrivano in Russia di contrabbando e tra questi ci sono nomi importanti quali, Chrysler, Apple, Playstation, molte industrie del settore energetico, dei trasporti e dell’elettronica occidentali. A fine marzo l’agenzia aveva riportato l’intenzione del primo ministro russo Mikhail Mishustin, rivelata al termine di una della commissione governativa sulla stabilità dell’economia russa sotto sanzioni.

Sempre secondo la Tass, il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha anche chiarito di quali prodotti si tratta: “Questo approccio garantirà la fornitura di beni alla Russia, anche nonostante le azioni ostili dei politici stranieri” ed ha approvato l’elenco diviso in 50 gruppi di prodotti e circa 200 marchi che altrimenti non potevano essere venduti sul territorio, anche per scelta volontaria delle singole industrie americane ed europee che si erano impegnate a chiudere stabilimenti e punti vendita. Una prima bozza era stata diramata il 10 marzo scorso. Nell’elenco dei sanzionatori ci sono apparecchiature tecnologiche, per telecomunicazioni e mediche, veicoli, macchine agricole, apparecchiature elettriche, oltre a vagoni ferroviari e locomotive, container, turbine, macchine per il taglio di metalli e pietre, display video, proiettori, console e quadri elettrici.

L’elenco approvato è molto ampio e spazia dal ramo “automotive”, dove sono autorizzati brand come Tesla, Land Rover, Jeep, Jaguar, Chrysler, Bently, Cadillac, Chevrolet, Dodge, Hummer, Rover, alla sezione “pneumatici per auto”, con marchi come Michelin, Goodyear, Continental, Bridgestone.

Ovviamente nell’elenco dei prodotti importati di contrabbando ci sono anche telefonini, orologi e la Playstation, beni non “essenziali” per l’economia della Federazione, ma che servono a Putin per dimostrare, ai russi in primis, ma sopratutto a i paesi membri della Nato, che la causa di “liberazione” dall’isolamento funziona e che le sanzioni sono inefficaci.

Inoltre oltre al danno economico, c’è anche la beffa, la guerra in Ucraina ha mandato in crisi l’industria occidentale dell’auto facendo saltare la filiera di chip e cablaggi che venivano prodotti proprio in Ucraina e per questo motivo gli stabilimenti europei di Bmw e Volkswagen sono fermi .