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La Serbia non entrerà nella NATO: “Siamo neutrali, ma valutiamo ripristino leva militare obbligatoria”

Il Presidente servo Aleksander Vucic: “La Serbia è un paese neutrale e rimarrà militarmente neutrale, se non ci sarà la maggioranza a favore di una decisione diversa”, intoccabili relazioni con Mosca e Pechino

Malgrado sia circondata dalla NATO e le pressioni USA di questi mesi, la Serbia del presidente Aleksandar Vucic rimarrà un paese militarmente neutrale. Il Presidente serbo lo ha affermato chiaramente in un discorso alla nazione e – come riportanto dalla Tass – sembra stia prendendo in considerazione il ripristino del servizio militare obbligatorio.

“La Serbia è un paese neutrale e rimarrà militarmente neutrale, se non ci sarà la maggioranza a favore di una decisione diversa. Sosterrò la neutralità militare”, ha detto Vucic, ricordando che i Paesi vicini alla Serbia sono membri della NATO: “Il nostro desiderio è rimanere fuori dalla NATO e manterremo questo status”.

Allo stesso tempo Vucic ha dichiarato l’intenzione di ripristinare il servizio militare obbligatorio per un periodo di 90 giorni, promettendo una seria discussione in parlamento sul tema. La Serbia del resto ha annullato la coscrizione l’1 gennaio 2011. Negli ultimi due anni il tema del ripristino del servizio militare obbligatorio è tornato nel dibattito politico del Paese che fu oggetto dell’intervento NATO negli anni ’90.

La politica estera della Serbia pur prevedendo l’adesione all’Unione Europea è fortemente legata alle relazioni amichevoli con Mosca e Pechino. Recentemente infatti, sulla base di accordi di cooperazione pregressi, la Cina ha consegnato varie forniture militari a Belgrado, ma del resto anche da un punto di vista popolare, non sono state rare in Serbia le manifestazioni popolari a favore della Russia rispetto alla crisi ucraina.