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La Svizzera vota no alle riesportazioni di armi a Kiev: “siamo un Paese neutrale”

La camera bassa elvetica ha votato contro la possibilità di riesportare in Ucraina materiale bellico prodotto in Svizzera

La proposta, che  era stata approvata in commissione con 13 voti favorevoli e 12 contrari,  oggi , nel giorno in cui il presidente della Confederazione elvetica Alain Berset ha incontrato quello ucraino Volodymyr Zelensky nell’ambito del vertice della Comunità politica europea (Cpe) in Moldavia, è stata bocciata in aula con 98 voti contrari, 75 a favore e 2 astenuti. La proposta è stata bocciata in quanto viola la neutralità svizzera.

Storicamente la Svizzera mantiene una posizione di neutralità, quindi non consentirà che ai paesi che dispongono di armi di fabbricazione elvetica di riesportarle in Ucraina,  ma ha adottato tutte le sanzioni imposte dall’Ue contro Mosca, ritenute compatibili con la sua neutralità.

Al vertice del Cpe, Kiev e Chisinau hanno esortato i leader europei a sostenerli maggiormente contro Mosca. Berset ha dichiarato su Twitter di aver avuto un “incontro produttivo con Zelensky sulla situazione sul campo, l’aiuto umanitario svizzero e la ricostruzione”. La radio nazionale svizzera Rts ha dichiarato che l’incontro è durato 25 minuti. I due leader hanno anche discusso dei beni bloccati, del ruolo della Svizzera nello sminamento e della posizione del Paese sulla riesportazione di armi.

“Credo che la posizione e il ruolo della Svizzera siano ben compresi dagli ucraini”, ha detto il presidente elvetico aggiungendo di essere pronto a visitare Kiev in qualsiasi momento. “Applichiamo la nostra legge. Abbiamo dimostrato fin dall’inizio che non eravamo indifferenti a ciò che stava accadendo e che eravamo fortemente impegnati a fianco dell’Ucraina”