“L’industria cinematografica in Italia non esiste!”. Ha esordito così l’attore messinese Ninni Bruschetta, ospite ieri della prima serata della 6° Edizione del Lamezia International Film Fest, in un incontro con il pubblico assieme al Direttore artistico Gianlorenzo Franzì
Ed è proprio questo atteggiamento, secondo Bruschetta, ad “uccidere la qualità” e più in generale la cultura.
Ormai, “quando un autore porta una sceneggiatura a un produttore, questo nemmeno la legge. E se lo fa gli risponde che così non va bene perché il film deve far ridere”, ha continuato ancora l’attore, spiegando come questo continuo “mettere da parte l’idea”, ci abbia portato a non scoprire più gli autori.
Ma, d’altronde, in Italia è stato messo in atto “un progetto per distruggere la cultura italiana che non è certo iniziato con Berlusconi ma con Giolitti”. Così, ci siamo ritrovati “a considerare Salvini e la Meloni di destra… E io sono uno che conosce molto bene la cultura di destra, per questo ne parlo. Infatti, non amo definirmi di sinistra, io sono comunista!”.
Conclusa la digressione politica e sociale, Ninni Bruschetta ci ha tenuto a ricordare il regista Mattia Torre, sottolineando come la sua scomparsa sia stata un’enorme perdita per il cinema italiano, e non solo.
Il festival ha poi assegnato all’attore il Premio Ligeia per la sezione Esordi d’autore.