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Lampedusa al collasso, parte bando da 25 milioni per gestire migranti con le Ong in attesa di sbarcarne altri


Dichiarazioni di rito a parte, nessuno può negare che con il governo Conte bis, i porti sono ritornati aperti, con la Ong Ocean Viking che si sente sicura di potere scaricare i 182 migranti a bordo e i barchini che arrivano senza nessun controllo

Sono i dati del Viminale, non più gestito da Salvini a certificare che per la prima volta quest’anno, il numero dei migranti sbarcati in un mese è superiore a quello dello stesso mese nel 2018. A settembre infatti, ma con dati aggiornati a mercoledì 18, quindi ancora poco più di metà mese, in Italia sono sbarcati 1.435 migranti, contro i 947 dell’anno scorso.

Un aumento del 51%, in controtendenza rispetto a un trend in forte diminuzione che sembrava consolidato con la gestione Matteo Salvini. Il totale sul 2019 è ancora in calo, i migranti sbarcati sono stati infatti 6.570, contro i 20.859 nello stesso periodo del 2018 e addirittura i 102.954 del 2017, ma con il nuovo trend ancora all’inizio, si rischia di riportare la situazione ai livelli precedenti.

Queste previsioni sono confermate dai primi provvedimenti in atto, la Prefettura di Agrigento, che ha competenza su Lampedusa, ha indetto una gara da 25 milioni di euro, che servirà per garantire servizi di accoglienza a 800 immigrati in tutta la provincia. La gara d’appalto aggiudicherà, con il sistema dell’offerta più vantaggiosa, i 25 milioni di euro per una durata biennale ai Centri per richiedenti asilo dell’agrigentino che risulteranno vincitori.

Il business dei migranti dunque è ripartito alla grande, il centro di accoglienza straordinario (Cas) di Lampedusa è pronto ad erogare nuovi servizi per 98 immigrati, (ma attualmente ci sono oltre 200 “ospiti”) alla cifra di 42,80 euro al giorno per ciascuno, stracciando di fatto il decreto Salvini sulla revisione dei costi per l’accoglienza che stimava una cifra tra i 19 euro per gli ospiti dei grandi centri ai 26 nei piccoli centri per fornire oltre all’alloggio e al vitto, anche cura dell’igiene, mediazione linguistico-culturale, informazione normativa, tutela sanitaria e un sussidio per le spese giornaliere, il cosiddetto pocket money, di 2,50 euro. L’appalto della durata di 6 mesi è stato assegnato alla coop Badia grande di Trapani per un importo complessivo di 750 mila euro.

Gli occhi adesso sono puntati sull’incontro di lunedì 23 a Malta, che dalle premesse, ovvero le dichiarazioni fatte ieri dal presidente francese Macron, durante la cena con il Premier Conte, è destinato a trasformarsi nell’ennesima farsa.

L’accordo che dovrebbe essere siglato, sulla carta prevede che Francia e Germania si facciano carico, del 25% in quota parte dei nuovi arrivi, il rimanente distribuito tra i Paesi volenterosi, mentre il 10% rimarrebbe in Italia. Sulla carta dicevamo, infatti, non si tratterebbe di un accordo scritto e firmato, ma di “un patto tra gentiluomini”.

È stato il ministro dell’interno della Germania Seehofer, a puntualizzare che di tratta di “una regola non scritta ma a cui si aderisce come se lo fosse”. Dunque siamo nelle mani dei paesi “volenterosi”, ma quali? I paesi del gruppo di Visegrad? O quelli del nord Europa? Definire questo incontro una “farsa preannunciata” non è quindi eccessivo.

A tutto ciò si aggiunge la ciliegina su questa torta che già per l’Italia appare acida, ovvero la questione più importante nella redistribuzione che riguarda la distinzione tra i profughi, cioè chi scappa da guerre e carestie e i migranti economici. Macron su questo aspetto è stato intransigente, loro prenderanno solo i profughi, i migranti economici resteranno nel paese di prima accoglienza in attesa di essere rimpatriati.

Praticamente come si è fatto fino ad oggi, in Italia infatti arrivano quasi tutti migranti economici. Come finirà? Appare già chiaro…ma attendiamo “fiduciosi”