Redazione F e AÈ sempre stato il “tallone d’Achille” della lotta all’immigrazione clandestina, quelle barche fantasma, che in questi ultimi mesi, hanno fatto arrivare sulle coste italiane centinaia di migranti su un barchino
Le immagini riprese da un drone di Frontex mostrano il trasbordo delle 81 persone dalla “nave madre” a un barchino che viene poi lasciato andare alla deriva.
Un peschereccio, nelle prime ore del mattino ha fatto scendere 81 migranti su un barchino che aveva al traino, poi ha fatto rotta per ritornare in Libia, ma stavolta è stato intercettato e bloccato. Tra gli 81 arrivati, provenienti da Bangladesh, Algeria, Siria, Senegal, Marocco, Tunisia e Libia, ci sono 4 donne e 3 bambini. I migranti interrogati hanno dichiarato di essere partiti dalla spiaggia libica di Al Zwara.
Ma nulla di nuovo, è ciò che tutti sapevano da tempo, queste piccole imbarcazioni non possono arrivare da lontano, sono scaricati davanti le nostre coste dalle “navi madre”. Si tratta dunque di un metodo collaudato, che gli scafisti libici e tunisini, dopo la messa al bando delle ONG, dal decreto sicurezza bis, stanno utilizzando per portare piccole imbarcazioni con gruppi di migranti a poche miglia dalle acque italiane. Ma stavolta, la Guardia di Finanza, supportata da un aereo militare, ha seguito le operazione e quando il barchino è entrato in acque italiane, ha inseguito il peschereccio, raggiungendolo dopo alcune ore.
La Barca è stata trainata a Lampedusa e sequestrata, mentre l’equipaggio composto da 7 tra libici ed egiziani, è stato fermato dalla Procura di Agrigento. L’operazione è stata coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio, dall’aggiunto Salvatore Vella e dal pm Cecilia Baravelli, che hanno disposto il fermo dei “trafficanti di esseri umani”. L’accusa infatti è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
È stata dunque un’operazione che per la prima volta ha scoperchiato il vaso di pandora e che dimostra che se non tutti, una buona parte di questi arrivi su barchini possano essere contrastati.
