L’Ars ha bocciato un’emendamento del M5S che mirava ad anticipare a subito il taglio degli stipendi dei sindaci e dei consiglieri comunali siciliani.
La proposta non era altro che una anticipazione di una legge approvata l’anno scorso, che impone di tagliare del 20% lo stipendio a sindaci, assessori e consiglieri comunali, ma che dovrebbe divenire operativa solo dalle successive consiliature. Fino alle prossime elezioni quindi, con la bocciature odierna tutti manterranno “felicemente” l’attuale stipendio.
Resta invece in vigore un articolo del governo – ma ancora da votare – che parla di “possibilità” di tagliare subito gli stipendi, ma la decisione sarà facoltativa e la possibilità di anticipare il taglio sarà a discrezione dello stesso Comune.
La norma bocciata ieri, se approvata avrebbe reso immediati e obbligatori i tagli agli stipendi di sindaci e consiglieri comunali e si sarebbe dato il via ai risparmi su gli stipendi degli amministratori pubblici, da sempre annunciati e mai attuati.
A votare a favore sono stati appena 21 deputati su circa 60 presenti, praticamente soli i grillini e qualche volenteroso. Ora non rimane che attendere di votare la norma sui finanziamenti ai Comuni.