⦿ Ultim'ora

L’assemblea dell’Ati approva riduzione delle tariffe idriche del 2,5%… ma è solo fumo negli occhi che nasconde altro


Il costo dell’acqua per il 2017 abbasserà del 2,5 per cento. Lo ha stabilito l’assemblea dell’Ati, che ha approvato il provvedimento all’unanimità.

Approvato anche un ordine del giorno che impegna tutti i Comuni a una gestione unitaria delle fonti di approvvigionamento idrico. Ed è in questo secondo punto che qualcosa non convince.

Secondo Enzo Lota presidente dell’ATI: “Si tratta di una vera rivoluzione che può sanare le distanze finora eccessive tra i comuni che hanno sul proprio territorio le fonti e quelli che non ce le hanno”.

Attenzione a questo, passaggio che nei fatti significa che comuni come Sciacca che hanno le loro fonti, le devono mettere a disposizione degli altri comuni. Come principio sarebbe anche giusto, ma nei fatti se i rubinetti sono a “secco” già oggi, cosa succederà domani?

“La vera distinzione che ha prodotto grosse differenze in bolletta, – continuano i rappresentanti dell’ATI – è sempre stata questa e non quella tra consegnatari/non consegnatari. La nostra soddisfazione è dovuta al fatto che ci si sta finalmente incamminando nella direzione giusta, quella che noi avevamo indicato già nell’estate del 2015 subito dopo l’approvazione della legge 19/2015”. E no egregi signori, il costo  è elevatissimo, perché l’acqua è diventata un prodotto da “vendere”… su cui fare profitto!

Ed infine: “L’acqua è un bene di tutti. Ciò vuol dire che, dal referendum del 2011, sulla sua gestione non si possono fare profitti ma vuol dire anche che va gestita in modo efficiente e solidale”. E qui casca l’asino, dite “ non si possono fare profitti”, ma di fatto se ne fanno, va da se che la “gestione in modo efficiente e solidale”, sa di ennesima presa per i fondelli.

L’impressione e saremmo felici di sbagliarci, è che ci hanno dato lo zuccherino con la riduzione del 2,5%, per poi bastonarci, togliendo ai comuni il possesso dei pozzi.

Ovviamente sono soddisfatti il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, e l’assessore all’Ambiente, Domenico Fontana e come non potrebbero?: “L’assemblea dell’Ati ha finalmente preso coscienza del suo ruolo nel governo del sistema idrico integrato”.

Ed infatti concludono magnificando l’operato dell’ATI: “Per questo dobbiamo essere grati al consiglio direttivo, e in particolare al presidente Lotà, che ha profuso ogni sforzo per fare crescere in consapevolezza questo nuovo organismo”.

Egregi signori, l’unica crescita possibile che i cittadini vogliono e si aspettano, è la rescissione del contratto con Girgenti Acque, il resto sono le solite ataviche chiacchiere.