“Immaginare il Vaticano come sede di negoziati, è un po’ inelegante, direi, quando i Paesi ortodossi si troveranno su un territorio cattolico a discutere di questioni legate all’eliminazione delle cause profonde. Penso che non sarebbe molto opportuno per il Vaticano stesso ricevere delegazioni di due paesi ortodossi in queste condizioni”
Lo ha detto il ministro degli Esteri della Russia, Sergei Lavrov, intervenendo a una conferenza a Mosca, affermando che non ci sono ancora data né luogo per un secondo round negoziale tra delegazioni russe e ucraine ed ha annunciato i preparativi per un nuovo ciclo di negoziati con l’Ucraina.
Lavrov ha anche affermato che “l’Ucraina avrebbe accettato i colloqui di Istanbul “perché pensavano che il sostegno dell’Occidente, compresi gli Stati Uniti, sarebbe stato eterno e che sarebbe stato permesso loro di fare qualsiasi cosa per sempre. Ma Trump ha mostrato una diversa comprensione della situazione, sottolinea sempre che non è la sua guerra, ma quella di Biden. La sua posizione secondo cui gli Stati Uniti sono guidati dagli interessi nazionali si applica anche alla situazione ucraina. Quale interesse nazionale hanno gli Stati Uniti in Ucraina se non l’obiettivo che si era posta l’amministrazione democratica, cioè contenere, circondare e tenere costantemente in tensione la Russia? Nessuno. Trump è stato il primo, se non l’unico finora, leader a dire pubblicamente che sarebbe un grave errore far entrare l’Ucraina nella Nato e che la questione territoriale è imprescindibile, dovrà essere risolta, a partire dalla realtà dei fatti, mentre l’Europa ripete insistentemente e in modo poco intelligente che i russi dovrebbero ritirarsi ai confini del 1991”, ha concluso Lavrov.