“La moratoria volontaria della Russia dopo il ritiro degli Stati Uniti dal trattato Inf sul dispiegamento di missili a corto e medio raggio non è più sostenibile e dovrà essere abbandonata”
Lo ha dichiarato all’agenzia di stampa RIA Novosti, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, spiegando che “questa decisione è ormai inevitabile”. Lavrov parla dei missili vietati dal trattato Inf (Intermediate-Range Nuclear Forces) da cui gli Stati Uniti si sono ritirati nel 2019. Si trattava di un accordo sulle armi nucleari che fu siglato a Washington nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov per proibire produzione e dispiegamento di tutti i missili con un raggio d’azione tra 500 e 5.500 km.
“Stiamo valutando la situazione sulla base di un’analisi delle azioni destabilizzanti degli Stati Uniti e della Nato nella sfera strategica e, di conseguenza, dell’evoluzione delle minacce che ne derivano,” ha dichiarato Lavrov. “Gli Stati Uniti hanno ignorato con arroganza gli avvertimenti della Russia e della Cina e, in pratica, sono passati al dispiegamento di armi di questa classe in varie regioni del mondo”.
La minaccia del ministro degli esteri russo Sergei Lavrov è rivolta agli Stati Uniti, ma anche ai paesi Nato: “Non è più sostenibile la nostra moratoria volontaria” alla produzione e dispiegamento di missili balistici nucleari a medio e corto raggio, quelli vietati dal trattato Inf da cui gli Stati Uniti si sono ritirati nel 2019.