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L’Azerbaigian attacca l’Armenia che chiede aiuto alla Russia: telefonata tra il premier Pashinyan e Putin

L’Azerbaigian ha attaccato il confine dell’Armenia con droni e artiglieria e hanno chiesto l’intervento della Russia in base al trattato di amicizia tra i due paesi


“Il 13 settembre alle 00:05, unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco intensivo con artiglieria e armi di grosso calibro contro le posizioni armene in direzione delle città di Goris, Sotk e Dzhermuk”. È quanto si legge nel comunicato ufficiale del ministero della Difesa armeno pubblicata sul portale News.am.

Il politico armeno Edmon Marukian ha scritto su Facebook che gli azeri da giorni preparano una “provocazione” militare al confine, accusando l’Armenia di false sparatorie al confine. Marukian ha aggiunto: “Molti si chiedono perché l’Azerbaigian diffonda la disinformazione in modo cosi’ organizzato e consecutivo? Sappiamo tutti che quando Baku prepara una nuova provocazione al confine, cerca prima di darle legittimità informativa”.

Secondo quanto riferisce l’agenzia russa Tass, il Consiglio di sicurezza dell’Armenia a seguito degli attacchi, ha deciso di rivolgersi alla Russia chiedendo aiuto in attuazione delle disposizioni del Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza tra le due nazioni.

Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha telefonato al presidente russo Vladimir Putin nella conversazione le parti hanno discusso dell’escalation al confine armeno-azero. A riferirlo in un comunicato è stato il servizio stampa del Gabinetto dei ministri dell’Armenia: “Il Primo Ministro ha fornito dettagli sulle azioni provocatorie e aggressive delle forze armate azere in direzione del territorio sovrano dell’Armenia, iniziate a mezzanotte e accompagnate da bombardamenti di artiglieria e armi da fuoco di grosso calibro. Il Primo Ministro ha considerato le azioni della parte azerbaigiana inaccettabile e ha sottolineato l’importanza di una risposta adeguata da parte della comunità internazionale”.

Sulla vicenda è intervenuto il governo degli Stati Uniti che ha chiesto l’immediata cessazione di tutte le ostilità militari tra Armenia e Azerbaigian. Il segretario di Stato americano Antony Blinken si è detto “profondamente preoccupato” per le notizie di nuovi attacchi tra i due paesi, “compresi gli attacchi alle enclavi civili e alle infrastrutture all’interno dell’Armenia” e ha ricordato che a suo avviso “non esiste una soluzione militare per il conflitto”.