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Le Ragioni del No al Referendum Costituzionale, ieri a Sciacca Pasquino: “Riforma pessima”


Si è tenuto ieri sera, presso la Multisala Badia Grande di Piazza Gerardo Noceto alle ore 19:00, l’evento con protagonista il noto Prof. Gianfranco Pasquino, intervenuto a Sciacca per esporre le “Le buone ragioni del NO” al prossimo referendum costituzionale.

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A promuovere l’evento nell’approssimarsi della Campagna Referendaria sulle modifiche alla Costituzione, il Comitato di Sciacca “LE RAGIONI DEL NO”, costituitosi liberamente nel Luglio di quest’anno, che intende fare fede all’obiettivo annunciato di favorire nella nostra Città un confronto con  tutti i cittadini e le associazioni per operare una scelta consapevole che salvaguardi la democrazia oggi e garantisca la propria libera voce.

Ai nostri microfoni il professore Pasquino ha dichiarato in merito alla personalizzazione del referendum sulla figura del premier Renzi: “Reputo molto grave questa mossa politica, credo che il presidente del consiglio abbia esagerato. Sostanzialmente si è mosso in una direzione plebiscitaria, ma non solo, ha anche fatto un ricatto plebiscitario dicendo che se non vincerà il SI al referendum si sarebbe dimesso e avrebbe lasciato l’Italia in una situazione di instabilità governativa; come a dire: ‘dopo di me, il diluvio’. Questo secondo me non doveva farlo, certo, dopo un po’ qualcuno l’ha capito anche nel suo staff e gli avranno consigliato di ridurre i toni, ma io rivendico di essere stato il primo a parlare di plebiscito. Inoltre alla festa dell’Unità di Reggio Emilia ha dichiarato che: ‘queste non sono le riforme di Renzi, ma di Napolitano; votando No, si vota contro Napolitano”. Come si chiama quindi questo? Plebiscito per interposta persona”.

Rispetto alla minoranza del PD guidata – più o meno – dall’ex segretario Pier Luigi Bersani e che ha richiesto garanzie di modifica sulla legge elettorale Italicum, come condizione necessaria al SI al referendum, il professor Pasquino ha dichiarato: “Io intanto ho delle perplessità già rispetto alla guida di Bersani, a me pare che Bersani non guidi un bel niente e che gli sfugga un po’ tutto. E già questo è il primo problema. In secondo luogo non c’è nessuno scambio. L”Italicum è una legge molto brutta che va cestinata, può anche essere migliorata, però in generale è da cestinare e di certo non la si scambia con la Riforma Costituzionale. Non è che facendo una legge elettorale migliore allora votiamo per una legge costituzionale che è pessima; no, non si fa così. E’ uno scambio improponibile.”

Infine il docente universitario ha detto la propria anche in merito al sistema bicamerale: “Ci sono dei sistemi politici che hanno dei bicameralismi differenziati migliori di quelli italiani. Il monocameralismo è plausibile ma se venisse introdotto in Italia comporterebbe una legge elettorale molto diversa. Ma di certo non si può fare un bicameralismo abborracciato come quello che è stato fatto, toccando soltanto il senato, non basta. La costituzione è un documento sistemico, se si tocca un punto rilevante quale è il Senato, bisogna cercare di toccare gli altri aspetti, e invece in questa riforma ci sono molti altri aspetti che sono rimasti fermi in una sorta di limbo.”

Pasquino è professore emerito di Scienza Politica presso l’Università di Bologna, politologo e accademico italiano, considerato tra i massimi esperti di Scienza Politica a livello internazionale ed è noto per i suoi interventi anche in spazi televisivi nazionali rivolti al grande pubblico.

Sicuramente un grande appuntamento culturale quello di ieri sera, non solo valido per le ragione del “No” al referendum, ma anche un momento per approfondire la storia politica di una repubblica parlamentare ancora giovane, quale è quella italiana.