Quando si acquista un’auto nuova è evidente che bisogna pagare la tassa automobilistica, meglio nota come “bollo auto”, ma se si acquista un mezzo usato sorge il dubbio se a pagare deve essere il vecchio o il nuovo proprietario, soprattutto se la compravendita si accavalla con le scadenze di pagamento del bollo o a ridosso
Gli equivoci spesso nascono sull’interpretazione delle scadenze di pagamento del bollo auto e, prima ancora, dei periodi annuali ai quali questa tassa è riferita. Essendo un’imposta sul possesso del mezzo e non sull’uso, va da se che va pagata anche si tiene sempre fermo in garage senza utilizzarlo.
Va precisato che ai fini del bollo auto è equiparato al proprietario ed intestatario anche l’utilizzatore del veicolo con contratto di leasing o di noleggio a lungo termine senza conducente, salvi diversi accordi con l’impresa concedente che si impegna a sostenere il pagamento della tassa automobilistica annuale sul veicolo dato in leasing o a noleggio.
Gli unici veicoli esenti dal pagamento della tassa automobilistica sono quelli immatricolati da oltre 30 anni divenuti “storici” . Inoltre è possibileottenere una riduzione del 50%) per quelli che hanni superato i 20 anni che non adibiti ad uso professionale.
Bollo auto: scadenze di pagamento
Le scadenze di pagamento del bollo auto variano in relazione alla data dell’immatricolazione iniziale del veicolo, perché il termine entro cui eseguire i versamenti inizia a decorrere da essa.
Per le vetture nuove, il primo bollo annuale va versato entro la fine dello stesso mese di immatricolazione, ma può essere pagato entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione, se essa è avvenuta negli ultimi 10 giorni di quel mese: c’è, quindi, un mese in più di tolleranza rispetto alla scadenza annuale. Le successive scadenze di pagamento per il rinnovo del bollo seguono lo stesso ritmo, e sempre con la possibilità di versare l’importo della tassa entro la fine del mese seguente. Un bollo che ordinariamente scade ad agosto può essere pagato entro il 30 settembre senza alcuna sanzione per il ritardo, e un bollo in scadenza a dicembre va pagato entro il successivo mese di gennaio.
In pratica, il termine utile entro cui va effettuato il versamento per il rinnovo annuale del bollo è l’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza.
Bollo per auto usate comprate in concessionaria
Se una macchina o moto già immatricolata viene acquistata in concessionaria o presso un autosalone e un qualsiasi altro rivenditore professionale di auto usate, c’è da considerare che tali esercenti, in virtù dell’attività svolta, possono beneficiare, su loro richiesta, dell’esenzione temporanea dal bollo per tutto il periodo in cui hanno il veicolo in carico, e così l’ordinario decorso delle scadenze di pagamento viene sospeso. Quando poi l’autovettura viene venduta ad un privato, inizia a decorrere da quel momento per l’acquirente il consueto termine di pagamento previsto per le auto di nuova immatricolazione, che così si applica anche ai veicoli circolanti ma per i quali si era verificata la suddetta sospensione. Quindi il versamento della tassa va eseguito dall’acquirente del veicolo entro la fine del mese successivo a quello dell’avvenuto passaggio di proprietà.
Vediamo chi paga il bollo auto in caso di passaggio di proprietà
In una normale compravendita di auto usate tra privati, ecco le regole applicabili per stabilire chi deve pagare la tassa automobilistica:
se il bollo scade dopo la data del passaggio di proprietà effettuato, deve essere pagato dal nuovo proprietario, e il vecchio non risponderà degli eventuali mancati pagamenti;
se la scadenza annuale si era già compiuta prima del momento in cui avviene il passaggio di proprietà o entro tale giorno, il bollo rimane a carico del precedente intestatario del veicolo.
In pratica è la data di scadenza annuale del versamento della tassa dovuta a determinare se al pagamento del bollo auto è tenuto il vecchio o il nuovo intestatario.
Come si stabilisce chi deve pagare il bollo auto venduta
Per dimostrare l’avvenuto trasferimento di proprietà fa fede la data di sottoscrizione autenticata dell’atto di vendita del veicolo. Se in quel momento il bollo era già scaduto, il pagamento compete ancora al vecchio proprietario, altrimenti tocca a chi nel frattempo è divenuto l’intestatario del veicolo al Pra e lo è alla data di scadenza annuale di pagamento. Facciamo un paio di esempi.
Se il bollo auto scade a giugno e il passaggio di proprietà avviene il 15 luglio, quindi entro il mese in più di tolleranza, il pagamento del bollo compete al nuovo intestatario. Se invece la tassa relativa a quel veicolo era scaduta ad aprile, l’obbligo di versare il bollo resta a carico di chi era ancora proprietario in quel momento.
Per un bollo in scadenza a dicembre di un’auto che viene venduta a gennaio dell’anno successivo, il pagamento spetta al nuovo proprietario (perché egli diventa intestatario quando i termini finali non sono ancora scaduti), ma se l’auto viene venduta dal 1° febbraio in poi il bollo resta dovuto dal precedente proprietario.
In ogni caso, il compratore non è tenuto a pagare i bolli auto relativi alle annualità scadute in epoche precedenti al passaggio di proprietà registrato al Pra: solo a partire da tale momento l’obbligazione tributaria viene posta a suo carico ed è riferita, come abbiamo detto poc’anzi, esclusivamente alle nuove annualità.
Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.