Non tutti lo sanno, ma abbattere nidi di rondine, balestrucci e rondoni è reato. Al contrario, essi vanno protetti
Le rondini sono fra le specie considerate minacciate a livello continentale. La stessa condizione riguarda balestrucci e rondoni. Si tratta di specie insettivore di grande importanza per l’ecosistema, in quanto si cibano in gran quantità di zanzare, mosche e altri insetti molesti.
Le rondini, che migrano da e verso i nostri territori nei quali nidificano e si riproducono ciclicamente, sono ad oggi specie in pericolo sia a causa dai cambiamenti climatici e dell’utilizzo di pesticidi in agricoltura sia per le azioni insensate dell’uomo che, per futili motivi, ne distrugge spesso i nidi impedendone la riproduzione. La distruzione di questi nidi, non necessaria, controproducente e che mette in pericolo la sopravvivenza di tali volatili (confermata nel numero di esemplari oggi esistenti), oltre che esecrabile, comporta delle conseguenze sotto il profilo giuridico e sono tutelati da normative europee e nazionali la cui violazione può dar luogo a varie situazioni di illecito.
In particolare la Direttiva Cee 79/409 sulla Conservazione degli Uccelli Selvatici, recepita in Italia dalla Legge 157/1992, intitolata “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, all’art. 3 (divieto di uccellagione) prevede che “è vietata in tutto il territorio nazionale ogni forma di uccellagione e di cattura di uccelli e di mammiferi selvatici, nonché il prelievo di uova, nidi e piccoli nati”, e, all’art. 21 comma 1, lettera o), vieta “di prendere e detenere uova, nidi e piccoli nati di mammiferi ed uccelli appartenenti alla fauna selvatica”. Quest’ultima è considerata patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale (art. 1 L.157/1992).
La violazione del divieto di distruggere o danneggiare i nidi intenzionalmente e disturbare la fauna selvatica durante il periodo della riproduzione comporta l’applicazione di sanzioni penali e amministrative.
La tutela è contenuta anche nella Convenzione Internazionale di Berna dettata ai fini della conservazione degli ambienti naturali, delle specie e dei loro siti di nidificazione. Essa, ratificata in Italia con L.503/1981, stabilisce gli stessi divieti ed inserisce rondini, rondoni e balestrucci fra le specie strettamente protette, in quanto a rischio di estinzione.
Anche la Convenzione di Bonn per la Conservazione delle Specie Migratrici (CMS) adottata nel 1979 e ratificata in Italia con la L. 42/1983 si pone l’obiettivo di conservare le specie migratrici terrestri, acquatiche e avicole su tutta l’area di ripartizione, con particolare riguardo a quelle minacciate di estinzione ed a quelle in cattivo stato di conservazione e di preservare i loro habitat su scala globale.
Ancora, la direttiva 2009/147 CE vieta il taglio dei rami nel periodo di nidificazione degli uccelli.
Oltre alle sanzioni previste dalla legge di ratifica 157/1992, l’abbattimento dei nidi integra il reato di danneggiamento di “fauna selvatica” ai sensi dell’art. 635, comma 2 c.p., essendo la fauna distrutta considerata appunto patrimonio indisponibile dello Stato ed avendo il responsabile agito con lo scopo di distruggere la covata e di uccidere i piccoli nati.
La tutela, infine, è completata da leggi regionali e da regolamenti comunali in materia di tutela degli animali.
Le eventuali segnalazioni in merito alla distruzione o al tentativo di distruzione di nidi delle rondini vanno fatte alla Polizia Locale o ai Carabinieri forestali.
Legge & Diritto è una rubrica quindicinale a cura della dott.ssa Francesca Santangelo.
Nata a Sciacca il 04-08-1984. Ha conseguito la maturità classica presso il Liceo Classico “Tommaso Fazello” di Sciacca e la Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Palermo. Dal 2016 al 2018 ha frequentato il praticantato forense in ambito civile, penale e processuale con attività di studio e presso il Tribunale di Sciacca. Nel 2018 ha frequentato un corso di formazione in ambito criminologico “Criminal Profiler – Dall’analisi della scena del crimine al profilo psicologico criminale” nel 2019 ha acquisito le competenze base su “La scena del crimine”, con relativi attestati. Ad oggi procede gli studi per approfondire le tematiche giuridiche che saranno oggetto della sua professione.