Soprattutto nei piccoli centri ancora resiste l’usanza di lavare la propria auto davanti casa, non chiedendosi se è legale farlo: ma cosa prevedono realmente le normative
Il decreto legislativo numero 152 del 2006 e il Codice della Strada, vieta il lavaggio dell’auto su strada pubblica e per chi viola la legge prevede una multa che può variare da 100 a 422 euro, a discrezione dell’agente che la eleva.
Nel dettaglio il decreto stabilisce che:
- È vietato bagnare il suolo pubblico con acqua o detergenti, poiché potrebbe rendere l’asfalto scivoloso e aumentare il rischio per automobilisti e pedoni.
- Non è consentito utilizzare l’acqua pubblica per lavare l’auto, né quella destinata ad altri scopi. Dunque, si rischia anche una denuncia per furto di risorse idriche.
- È proibito scaricare acque sporche su strada o su terreni, così come depositare rifiuti provenienti dal lavaggio dell’auto.
Altra cosa è lavare la propria auto su un suolo privato, che sia il cortile di casa o un aerea di cui si è proprietari, in questo caso non esiste non esiste una legge che lo vieta, a patto che ci siano gli scarichi fognari e l’acqua non invada una strada pubblica, rendendo l’asfalto scivoloso, con conseguente pericolo per l’incolumità di auto e pedoni.
Attenzione ci sono comunque rischi di sanzioni se il suolo privato non è asfaltato o piastrellato, le acque reflue andrebbero ad essere assorbiti dal terreno e i detergenti sono considerati inquinanti, la legge tutela anche l’ambiente. Lo stesso principio si applica per il giardino privato di casa. Inoltre, in periodi di siccità, soprattutto d’estate, le amministrazioni comunali spesso emanano ordinanze che vietano il lavaggio delle auto per evitare sprechi d’acqua.
In un condominio privato, le aree comuni possono essere utilizzate per lavare l’auto, ma con il consenso di tutti i condomini che possono indicare un’area specifica per questo scopo, raggiungendo il consenso unanime in assemblea, ma sempre nel rispetto dei limiti sopra elencati.

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.