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Lentini (SR). Fermato il custode dell’agrumeto: sarebbe stato lui ad uccidere 2 uomini e ferirne un terzo con un fucile


È arrivata la svolta sulla morte di due persone e un ferito, grave, in un agrumeto nelle campagne di Lentini. A sparare, come da prima ipotesi, sarebbe stata una sola persona con un fucile da caccia, che avrebbe scambiato le tre vittime per ladri di arance

Nella foto una delle vittime, Agatino Saraniti, di 19 anni

Il procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino e il sostituto Andrea Palmieri, hanno disposto il fermo nei confronti di Gaetano Sallemi, di 42 anni. L’accusa è di duplice omicidio e di tentativo di omicidio, commessi con un fucile da caccia. il provvedimento restrittivo è stato eseguito dalla squadra mobile della Questura di Catania che si è occupata delle indagini.

Tra tanti dubbi iniziali di quello che sembrava un “giallo”, gli investigatori sono partiti dalle certezze: i corpi di Massimo Casella, 47 anni, e Agatino Saraniti, di 19 anni, colpiti da fucilate, trovati un centinaio di metri l’uno dall’altro. Il più giovane caduto all’interno di un fossato.

Nella stessa zona, ai confini tra le province di Catania e Siracusa, in cui è stato ferito all’addome, sempre con colpo di fucile, anche il 36enne Gregorio Signorelli, che ha avuto la forza di chiamare aiuto con il cellulare e di farsi portare, in auto, da un parente all’ospedale Garibaldi centro del capoluogo etneo. E’ da lui che sono partite le indagini della squadra mobile che ha sentito più volte il testimone che lo ha soccorso.

Signorelli è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico anche a un polso per avere utilizzato la mano a mò di difesa istintiva a protezione dalla fucilata. E’ ricoverato con la prognosi riservata ed è ritenuto in gravi condizioni.

Da lui sono partite le indagini della polizia che hanno avuto un’ulteriore svolta da una telefonata arrivata ai carabinieri della compagnia di Augusta, nel Siracusano: ci sono due cadaveri nelle campagne di Xirumi, in territorio di Lentini.

Sono stati gli stessi familiari di Casella e Saraniti a trovare i corpi e ad avvisare i militari dell’Arma. Si erano allarmati per il mancato rientro a casa e si erano messi alla loro ricerca, facendo la drammatica scoperta.

Sul posto sono arrivate la squadra mobile di Catania e la polizia scientifica che hanno segnato anche le tracce di sangue trovate su una stretta strada asfaltata e lavorato grazie alle luci generate dai gruppi elettrogeni dei vigili del fuoco.

Anche il sostituto procuratore di Siracusa, Andrea Palmieri, si è recato sul luogo del delitto per fare un primo punto sulle indagini, poi è tornato al Palazzo di giustizia, dove si è continuato a lavorare, come nella Procura distrettuale di Catania che ha aperto il primo fascicolo. Infine nella serata di ieri si è arrivati alla svolta con il fermo del custode dell’agrumeto.