⦿ Ultim'ora

L’EU vuole mettere un tetto al prezzo del petrolio e Mosca avverte: “Con tetto stop alle spedizioni di greggio”

“La Russia sospenderà le forniture di petrolio e prodotti petroliferi agli stati, che decideranno di limitare il prezzo del petrolio”

È quanto ha dichiarato ieri, giovedì 1 settembre ai giornalisti – secondo quanto riporta la Tass – il vice primo ministro Alexander Novak, che ha aggiunto: “Per quanto riguarda le restrizioni sui prezzi, semplicemente non forniremo petrolio e prodotti petroliferi a tali società o stati che impongono restrizioni poiché non lavoreremo in modo non competitivo”.

La pesante dichiarazione del Cremlino arriva proprio alla vigilia del vertice dei paesi del G7 in cui dovrebbe essere discussa la possibilità, di mettere un tetto al prezzo del petrolio per allentare la pressione sui prezzi e a ridurre gli incassi di Mosca.

Novak dunque ha apertamente criticato le proposte di imporre restrizioni al prezzo del petrolio russo definendole “completamente assurde”, aggiungendo che la misura potrebbe distruggere completamente il mercato petrolifero globale.

“L’interferenza nei meccanismi di mercato di un’industria così importante come l’industria petrolifera, che è la più importante in termini di garantire la sicurezza energetica del mondo intero, tali tentativi destabilizzeranno solo l’industria petrolifera, il mercato petrolifero”, ha affermato il vice primo ministro russo, osservando che quei consumatori europei e americani che già ora stanno pagando prezzi elevati per l’energia, pagheranno in primo luogo per la misura. Infine il vicepremier russo ha sottolineato che “Questo – riferendosi al tetto sul prezzo – rovinerà completamente il mercato”.

Chiarissima la dichiarazione di Novak:Mosca sospenderà le forniture di petrolio ai cosiddetti ‘paesi ostili’ se essi imporranno restrizioni sul prezzo del petrolio russo”. La Russia può permettersi la sospensione delle forniture, forte del fatto che ha già dirottato molti dei sui carichi di greggio verso Cina, India e Turchia i cui acquisti hanno compensato il calo di quelli europei e che stanno acquistando il greggio a prezzo scontato rispetto alle quotazioni attuali (intorno ai 90 dollari al barile).

Ma oltre al prezzo del petrolio, la Commissione Ue sottoporrà ai ministri dell’energia europei un documento provvisorio per mettere un tetto anche il prezzo del gas e dell’elettricità prodotta da fonti diverse dal gas per ricavarne risorse con cui ammortizzare i costi delle bollette.

Ma non tutti sono d’accordo. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha già fatto sapere che rinunciare completamente al gas russo “non è una cosa che faremmo noi, non credo che sarebbe molto responsabile”, aggiungendo che la Germania è preparata nel caso Gazprom decida di chiudere i rubinetti: “Anche se le cose si fanno molto strette, probabilmente riusciremo lo stesso a superare l’inverno”. Scholz infine ha concluso però ammettendo che una rinuncia attiva al gas russo al momento sarebbe inutile.

Alla previsione di Scholz fa eco quella di Gazprom. Secondo il colosso statale del gas russo infatti, anche se i grandi Paesi europei dovessero riuscire a portare le proprie scorte di gas “vicine al massimo livello” consentito dagli stoccaggi questo “non garantisce di superare la stagione dell’autunno-inverno in modo affidabile”. La società ricordando che la Germania, tra l’1 di ottobre e il 31 di marzo dello scorso anno, ha consumato 57 miliardi di metri cubi di gas, pari a 9,5 miliardi al mese.

I livelli attuali delle scorte, pari all’84% degli stoccaggi e a 18,3 miliardi di metri cubi, “sono attualmente comparabili al consumo medio di due mesi su sei” nella stagione invernale, avverte Gazprom. Che la Germania abbia un’autonomia di un paio di mesi in caso di stop totale dei flussi dalla Russia lo aveva affermato la stessa Berlino alcuni giorni fa.