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L’eurodeputata Donato lascia la Lega: Ha vinto Giorgetti, ma con Draghi non ci sto, difendo i no-vax discriminati


La Donato esce prendendo atto “della scelta del Segretario di permanere in questo governo qualunque atto esso compia, assunta anche in considerazione della volontà in tal senso prevalente dei ministri e governatori della Lega”, lei però non ci sta e si dichiara in difesa della minoranza degli Italiani oggi etichettati come “no-vax”

E’ una dichiarazione di uscita dal partito elegante e misurata quella dell’europarlamentare eletta in Sicilia e Sardegna, Francesca Donato, ma che non risparmia nulla sull’attuale situazione interna alla Lega e su come il Leader l’ha fatta risorgere, Matteo Salvini, sia ormai una minoranza, schiacciato dalla volontà “prevalente” dal Ministro leghista allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e dai governatori leghisti del nord. Come non risparmia nulla neppure sul trattamento che il Governo Draghi, con Speranza Ministro alla Salute, sta riservando agli italiani no-vax, definito “liberticida, discriminatorio e incompatibile con i principi fondamentali del nostro ordinamento”.

“Dopo una lunghissima e approfondita riflessione, sono giunta alla sofferta decisione di uscire dal partito nel quale sono stata eletta.– ha scritto Francesca Donato – La mia scelta è maturata dopo mesi in cui i valori in cui credo fermamente – quelli dell’uguaglianza, della libertà individuale e della dignità umana – sono stati sempre più calpestati dai provvedimenti presi dal governo nazionale, di cui la Lega fa parte. Nonostante le rassicurazioni e le battaglie interne del nostro leader, sono passati decreti liberticidi e discriminatori che – a mio avviso – sono incompatibili con i principi fondamentali del nostro ordinamento.

Preso atto della scelta del Segretario di permanere in questo governo qualunque atto esso compia, assunta anche in considerazione della volontà in tal senso prevalente dei ministri e governatori della Lega – evidente il riferimento alla “vittoria” della linea di Giorgetti, il più fedele al Governo Draghi nella Lega –, ritengo che sia oggi un fatto di coerenza con i miei valori e di rispetto per i miei elettori ma anche per i miei colleghi di partito, fare un passo indietro e smettere di farne parte”.

“Resterò membro del gruppo Identità e Democrazia al Parlamento Europeo – aggiunge poi la deputata – , ma rimarrò fuori da altre collocazioni partitiche per poter svolgere nella massima indipendenza e sotto la mia personale responsabilità il mio ruolo politico in difesa della minoranza degli Italiani oggi etichettati come “no-vax”, gravemente discriminati e attaccati nel nostro Paese, e di tutti coloro che credono ancora nei valori della nostra Costituzione repubblicana, che pongono al centro il rispetto dei diritti umani per tutti i cittadini”.

I nordisti “pro-vax” si sono ripresi la Lega, ma a che prezzo? Sorge spontaneo chiederselo a questo punto, considerato che il prevalere della corrente Giorgetti nella Lega ha portato defezioni di peso come quella della Donato e i Fratelli d’Italia della Meloni – unico partito d’opposizione al Governo Draghi – a un passo dal primo partito del Centro Destra.