Il vertice di Londra alla Lancaster House di ieri, ha sancito la volontà delle élite europea di continuare la guerra contro la Russia ad ogni costo e la profonda spaccatura tra i 27 Paesi
Il summit a 16 di Lancaster House iniziato intorno alle 15, convocato dal premier britannico Keir Starmer per unire l’Europa in un’unica proposta a sostegno dell’Ucraina, partito già diviso, con solo 15 dei 27 Paesi Eu, oltre alla Gran Bretagna, alla fine ha certificato le spaccature anche tra i presenti. L’unico punto in comune, la ferrea volontà di continuare ad armare Kiev per prolungare una guerra ormai persa contro la Russia.
Questi i presenti
Canada: Justin Trudeau (primo ministro); Danimarca: Mette Frederiksen (rimo ministro); Finlandia: Alexander Stubb (presidente); Francia: Emmanuel Macron (presidente); Germania: Olaf Scholz (cancelliere); Italia: Giorgia Meloni (presidente del Consiglio); Norvegia: Jonas Gahr Store (primo ministro); Paesi bassi: Dick Schoof (primo ministro); Polonia: Donald Tusk (primo ministro); Repubblica ceca: Petr Fiala (primo ministro); Romania: Ilie Bolojan (presidente ad interim); Spagna: Pedro Sánchez (primo ministro); Svezia: Ulf Kristersson (primo ministro); Turchia: Hakan Fidan (ministro degli Esteri); Ucraina: Volodymyr Zelensky (presidente).
Allo slogan della presidente Von der Leyen, “la pace con la forza”, fanno eco Parigi e Londra che annunciano di avere un loro piano pronto, studiato senza avere consultato nessuno, cosa che ha fatto infuriare la premier Giorgia Meloni, scettica sull’invio di peacekeeping europei in Ucraina ( proposta che Mosca ha già escluso), che ha proposto di discutere i termini per un cessate il fuoco con gli Stati Uniti.
Il primo ministro inglese Starmer, tra i più guerrafondai della “comotiva”, nel colloquio bilaterale con Meloni prima de summit, ha annunciato un accordo per circa 2 miliardi di euro in finanziamenti per acquistare 5.000 missili per la difesa aerea di Kiev, mentre il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico, durante i colloqui hanno proposto una tregua di un mese in Ucraina.
Lo ha annunciato lo stesso Macron in una intervista al Figaro nella quale spiega che non crede a un accordo di cessate il fuoco firmato da americani e russi, convinto che Vladimir Putin cercherà prima di tutto di umiliare l’Ucraina, in particolare smilitarizzandola, scrive il giornale. In alternativa, lui e Starmer hanno messo sul tavolo una “tregua nell’aria, nei mari e sulle infrastrutture energetiche” che durerebbe un mese.
Il piano però ha un punto debole: da Mosca il ministro degli Esteri Lavrov lo ha definito “arrogante”, aggiungeno che la Russai non accetterà mai peacekeeping europei in Ucraina.
Ma vediamo cosa prevede la tregua di un mese in Ucraina proposta da Macron e Starmer, i due convinti che un accordo di cessate il fuoco firmato da americani e russi, non funzionerebbe perché Vladimir Putin prima di tutto cercherà di umiliare l’Ucraina, in particolare smilitarizzandola. L’alternativa messa sul tavolo da Francia e Gran Bretagna prevede una “tregua nell’aria, nei mari e sulle infrastrutture energetiche” che durerebbe un mese. “Sappiamo come misurarla. Bisogna considerare che il fronte, oggi, è l’equivalente della linea Parigi-Budapest. “In caso di cessate il fuoco, sarebbe molto difficile verificare il rispetto del fronte”, ha detto il presidente francese, non mettendo in conto però la reazione russa che, non avendo firmato alcun accordo su questo piano, potrebbe essere rabbiosa.
Macron però chiarisce che il piano, verrà condiviso con gli Stati Uniti: “Ho parlato con il presidente Trump” sabato sera. “Non voglio entrare nei dettagli della conversazione, ma non farei questo passo se non pensassi che si tratta di qualcosa che può dare un risultato positivo: ci muoviamo insieme, Ucraina, Europa, Regno Unito e Stati Uniti, insieme verso una pace duratura”. M la sicurezza del, presidente francese è smentita ora dopo ora sia da Trump che dai sui collaboratori, che ortmai vedono Zelensky e l’Ucraina come un nemico da abbattere.