⦿ Ultim'ora

L’Iran attacca gli Usa in Iraq, colpite due basi: 80 morti. Soldati italiani salvi rifugiati in un bunker – VIDEO


Pioggia di missili sulle basi americane in Iraq, l’Iran dopo le minacce è passata ai fatti ed ha lanciato l’operazione “Soleimani Martire”: ci sarebbero almeno 80 morti, tra questi  nessun soldato italiano che si sono rifugiati in un bunker

L’Iran ha dunque dato il via all’operazione “Soleimani Martire” per vendicare il generale ucciso dagli americani. L’attacco è iniziato all’1.20 di notte ora locale, quando in Italia era la mezzanotte, un messaggio chiaro, è la stessa ora in cui è stato ucciso il generale Qassem Soleimani a Baghdad venerdì scorso.

L’obiettivo due basi militari in Iraq che ospitano le truppe americane e quelle della coalizione, tra cui militari italiani. Gli iraniani dal proprio territorio, hanno lanciato una pioggia i missili balistici a corto raggio di propria produzione Ghiam, Fateh e cruise. L’attacco più importante è avvenuto contro la base Ayn al-Asad in Iraq che ospita militari americani.

I morti accertati al momento sono almeno 80, ma Donald Trump, che parlerà in mattinata, ha escluso che ci siano vittime americane. Non ci sarebbero morti neanche tra il personale del contingente militare italiano ad Erbil che si è rifugiato in un’area di sicurezza con appositi bunker. 

La situazione però si fa incandescente, ci sono dichiarazioni da ambo le parte di ulteriori azioni, che potrebbero portare ad una escalation pericolosissima. Gli iraniani dopo avere rivendicato il lancio di razzi contro due basi in Iraq, hanno minacciato ulteriori rappresaglie su Dubai, Haifa, Tel Aviv, nel caso che gli USA opereranno un contrattacco.

Donald Trump, invece ha riunito il consiglio di sicurezza nazionale per circa due ore con il segretario di Stato Mike Pompeo e il capo del Pentagono Mark Esper, e questa mattina parlerà alla Nazione.

Ma in America le operazioni di Trump non piacciono a tutti e la Speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi (dem) ha già lanciato il suo monito: “Usa e mondo non possono permettersi una guerra. Dobbiamo assicurare la sicurezza delle truppe mettendo anche fine alle non necessarie provocazioni dell’amministrazione e chiedendo all’Iran di cessare la violenza”.

Dall’Iran gli ha risposto il Ministro esteri Zarif:Non vogliamo una guerra, ma ci difenderemo”. Situazione dunque in piena evoluzione che se non gestita con calma ed un briciolo di buon senso, potrebbe degenerare in qualcosa che non osiamo nemmeno scrivere.