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Lo Chef Antonio Ingrao da Sciacca alle Olimpiadi di Cucina di Erfurt in Germania


Ancora un successo per lo chef saccense Antonio Ingrao.

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Un sogno che diventa realtà, dopo la partecipazione ai Campionati della Cucina Italiana a Montichiari lo scorso marzo e la medaglia d’oro vinta presentando il dessert “Sintonia di Cioccolato”, Antonio Ingrao – allievo del quarto anno dell’Istituto “Calogero Amato Vetrano” – colleziona un altro successo: Terzo Posto come componente della Nazionale Italiana Cuochi (Team Junior), con la quale ha sfidato i campioni uscenti della Svezia e tutti gli altri team nazionali che hanno preso parte alle Olimpiadi di Cucina svoltesi dal 22 al 25 ottobre a Erfurt, in Germania.

L’Italia è scesa in campo il 22 e il 24 ottobre. Il 22 “allestimento del tavolo del freddo” per il team senior e preparazione del “buffet freddo e caldo edibile” per 12 persone per il team junior; il 24, sempre in contemporanea, preparazione del menu – composto da starter, main course e dessert – per 110 persone (senior) e 60 persone (junior).

“Siamo orgogliosi di Antonio e sappiamo che altri ragazzi, come lui, hanno avuto e avranno risultati eccellenti in campo professionale grazie al proprio talento, ma anche grazie ad altre componenti che sono riuscite a collaborare efficacemente.

Tra queste componenti ricordiamo la sua famiglia, che l’ha sostenuto e lo sostiene anche psicologicamente per permettergli di realizzare i suoi sogni (i suoi genitori, il suo fratellino più piccolo Giampiero, anche lui promettente futuro chef, suo zio Massimo che è anche il suo allenatore, ecc.). E poi non dimentichiamo la nostra scuola, – dicono dall’Istituto saccense – che l’ha visto arrivare timido i primi giorni del primo anno e che piano piano l’ha aiutato a mettere assieme le tessere del puzzle del suo successo professionale: i suoi affezionati professori, in particolare il prof. Zinna, suo insegnante di cucina che lo ha seguito con attenzione e gli ha permesso di fare delle esperienze lavorative utili alla sua formazione, gli insegnanti di lingue straniere, che l’hanno aiutato ad affinare le sue capacità linguistiche e a conseguire due certificazioni di lingua inglese (A2 e B1) e così via. La sinergia tra queste componenti ha permesso ad Antonio di sviluppare anche quella forza di carattere che è essenziale quanto le doti culinarie per arrivare a certi livelli”.

Sicuramente l’esperienza vissuta dal giovane chef in queste Olimpiadi a Erfurt è stata bellissima e particolare, misurandosi con professionalità di etnie e culturale diverse. “E questo ci spinge a continuare nel nostro lavoro con la certezza che il caso di Antonio non è isolato, – concludono dall’Istituto –  ma si inserisce in una serie di storie di ex alunni che dimostrano come la scuola e la famiglia, se collaborano, possono contribuire in maniera determinante a migliorare la società, plasmando giovani in grado di dare lustro al nostro territorio”.