Le nuove regole in vigore da qualche giorno in Austria sul lockdown selettivo, che è stato definito solo per i non vaccinati, hanno suscitato un vespaio e spesso “fake news”: ecco di cosa si tratta
In Austria esistono due regole, il “2G ed il 3G” che disciplinano il lockdown. Da qualche giorno, in seguito all’aumento dei contagi, in tutta la nazione è stata adottata la regola delle “2G” meglio nota come “per i non vaccinati”, definizione vera ma parziale. La nuova regola o meglio “restrizione delle libertà”, infatti è limitata a situazione specifiche. Inoltre dove è ancora possibile accedere con il tampone, quest’ultimi sono forniti gratuitamente dalla sanità statale, come ha spiegato ieri sera su LA7, nella puntata di “Non è l’arena” condotta da Massimo Giletti, l’italiana psicoteropeuta Maria Quarato, che lavora in Austria, (video).
Vediamo dunque nel dettaglio come funzionano le due regole, come riportato da “La Stampa”.
Iniziamo da ciò che interessa maggiormente i cittadini, ovvero come si può accedere ai luoghi di lavoro. Per andare a lavorare, anche con la nuova regola del “3G” , basta esibire l’esito di un tampone molecolare rapido negativo e indossare una mascherina Ffp2. Va inoltre aggiunto che a differenza dell’Italia, il governo austriaco fornisce per ogni persona 10 tamponi gratuiti al mese tramite la tessera sanitaria e se non dovessero bastare ci sono i centri dove si può andare a farne altri sempre gratuitamente. Una norma quest’ultima, che se attuata in Italia, forse non avrebbe innescato le proteste dei lavoratori non vaccinati, che sono costretti a pagarsi il tampone ogni due giorni.
Per quanto riguarda l’accesso alle attività, definite di “svago” invece è stata introdotta la regola del “2G”. In pratica in molti luoghi pubblici possono accedere solo persone completamente vaccinate o guarite. Niente accesso con tampone.
Nel dettaglio il “2G” vale per i servizi che richiedono vicinanza corporea, gastronomia, ristorazione notturna, mercatini di Natale, hotel e ambienti simili; settore culturale, quali teatri, cinema e opere, (ma non i musei), strutture sportive e per il tempo libero; visite agli ospedali e alle case di riposo e di cura, ad eccezione delle visite nel contesto delle cure palliative e dell’hospice, per esempio, o dell’assistenza al parto.
In tutti questi luoghi non c’è l’obbligo di usare la mascherina tranne che negli esercizi commerciali, sui mezzi di trasporto pubblico e nelle strutture culturali come musei e biblioteche.
La regola delle 2G, vale anche per gli eventi con più di 25 partecipanti, mentre per quelli con più di 50 persone bisogna notificare l’evento all’autorità amministrativa distrettuale almeno una settimana prima, nominare un responsabile Covid 19 e presentare anche un piano di prevenzione. Se ci sono più di 250 partecipanti all’evento, è obbligatorio chiedere l’approvazione dell’autorità amministrativa distrettuale.
Redazione Fatti & Avvenimenti