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Lockdown non vaccinati come in Austria? Locatelli: “Non praticabile in Italia, costituzionalmente problematico”


“La praticabilità sia in termini concreti e operativi sia per quel che riguarda la compatibilità con i diritti costituzionali sia alquanto problematica, quindi non credo che sia una soluzione in questo momento proponibile nel nostro Paese. Ha magari un suo razionale medico, ma la misura non è considerabile”

Queste le parole pronunciate ieri dal professor Franco Locatelli, coordinatore del Cts e presidente del Consiglio superiore di Sanità, intervistato nella trasmissione “Mezz’ora in più” su Rai3, dalla giornalista Lucia Annunziata.

Il coordinatore del Cts è stato chiaro, il lockdown per non vaccinati in Italia è impraticabile, perché sarebbe incostituzionale. Chiaro anche sulla proroga dello stato di emergenza: “Possibile solo fino al 31 gennaio 2022 altrimenti si deve cambiare l’attuale legge che ne permette l’attuazione per un massimo di due anni”. Su questo argomento ed in questo senso, asserendo le stesse tesi di Locatelli, abbiamo pubblicato un articolo – qui il link – che spiega nel dettaglio la norma in vigore.

Lucia Annunziata ha voluto approfondire le possibili novità sul tema del lockdown per non vaccinati sulla scia dell’Austria e sull’ipotesi di un prolungamento dello stato di emergenza , chiedendo a Locatelli il suo autorevole parere: “Il lockdown per non vaccinati non è possibile. La praticabilità in termini concreti e operativi e la compatibilità con diritti costituzionali credo sia alquanto problematica, è una soluzione non proponibile, ha un suo razionale medico, ma la misura non è considerabile. Lo stato di emergenza scade a fine dicembre, sarà riconsiderato più in là, la decisione è tutta politica, ma non può andare oltre il 31 gennaio 2022. Se si dovesse estenderlo oltre, quindi, c’è la necessità di un nuovo provvedimento legislativo o normativo. Se è allo studio? Non credo, non se ne è affatto discusso. Glielo dico sul mio onore”.

Una risposta chiara, quella del presidente del Consiglio superiore di Sanità, che sa molto di politica e poco di aspetto medico. Come detto sopra, lo stato di emergenza è possibile prorogarlo solo fino al 31 gennaio 2022, per andare oltre si deve cambiare l’attuale legge e non è possibile farlo con un provvedimento del Consiglio dei Ministri, ma deve passare necessariamente per un processo parlamentare, con conseguente voto delle due Camere, con i rischi che ciò comporterebbe. Lega e Fratelli D’Italia, sono contrari per principio, ma anche negli altri partiti il pensiero non è unanime.

Il caso del Dl Zan è ancora davanti agli occhi di tutti, i franchi tiratori su questo argomento potrebbero essere tanti ed in entrambi gli schieramenti e il rischio di “bocciatura” sarebbe alto, ma mentre per la Zan il premier Draghi si era defilato, restringendo il perimetro ad uno scontro tra le varie anime del parlamento, qui ci deve mettere la faccia e si sa, Draghi non ama perdere.