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L’Oms approva il “Patto pandemico” ma con gli Stati Uniti assenti e 11 astenuti tra cui Italia e Russia il trattato viene depotenziato

Solo centoventiquattro Paesi dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno approvato un accordo per prepararsi meglio a future pandemie dopo l’esperienza del Covid-19, ma l’assenza degli Stati Uniti e l’astensione di altri 11 Paesi, depotenzia l’efficacia del trattato

Dopo tre anni di negoziati, il patto che è giuridicamente vincolante per chi lo ha votato, è stato adottato dall’assemblea mondiale della sanità a Ginevra. Centoventiquattro Paesi membri dell’Oms hanno votato a favore, undici si sono astenuti, tra cui Italia, Russia, Polonia, Israele, Slovacchia e Iran e nessun voto contrario.

L’Accordo definisce i principi, gli approcci e gli strumenti per un migliore coordinamento internazionale in una vasta gamma di settori, al fine di rafforzare l’architettura sanitaria globale per la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie. Ciò include l’accesso equo e tempestivo a vaccini, terapie e strumenti diagnostici, precisa l’Oms.

Il patto prevede che i produttori partecipanti destinino all’Oms il 20% dei loro vaccini, farmaci e test durante una pandemia, per garantirne l’accesso ai Paesi più poveri. Garantirebbe inoltre l’accesso globale a farmaci, terapie e vaccini in caso di una prossima pandemia.

Il patto è stato presentato come una vittoria per i membri dell’agenzia sanitaria mondiale in un momento in cui le organizzazioni multilaterali come l’Oms sono state colpite dai forti tagli ai finanziamenti esteri degli Stati Uniti.

Ma proprio per l’assenza dei negoziatori statunitensi, che hanno abbandonato le discussioni sull’accordo dopo che il presidente Donald Trump ha avviato un processo che durerà 12 mesi per ritirare gli Stati Uniti, di gran lunga il principale finanziatore dell’Oms, il trattato è di fatto depotenziato della sua efficacia.

Infatti, gli americani che hanno investito miliardi di dollari nello sviluppo di vaccini durante la pandemia Covid, non sono vincolati dal patto e gli Stati membri dell’Oms non subiranno sanzioni in caso di mancata attuazione.

Si tratta, per i Paesi che l’hanno votato, del secondo accordo vincolante negoziato sotto l’articolo 19 della Costituzione dell’OMS, dopo la Convenzione quadro per il controllo del tabacco del 2003. Una volta ratificato da almeno 60 Paesi, l’Accordo Pandemico entrerà ufficialmente in vigore.

L’Italia nelle motivazioni al voto in Commissione, pubblicate sul sito della stessa organizzazione, chiarsce che con l’astensione “l’Italia intende ribadire la propria posizione in merito alla necessità di riaffermare la sovranità degli Stati nell’ affrontare le questioni di salute pubblica. Apprezziamo che questo principio sia stato incluso nel testo dell’Accordo sulla pandemia”, si legge nel comunicato specificando che l’Italua accoglie “con favore” che si sia specificato che l’Accordo non autorizzi l’Oms a imporre agli Stati di adottare misure specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre vaccinazioni o attuare lockdown.

“Riteniamo inoltre che l’Accordo – si legge ancora nel testo delle motivazioni che hanno accompagnato il voto di astensione dell’Italia – debba essere attuato nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità e tutela dei diritti fondamentali, inclusa la protezione dei dati personali e delle libertà individuali. Tenendo presenti questi principi, l’Italia auspica di continuare a collaborare con gli altri Stati membri dell’Oms per definire le questioni in sospeso che, a nostro avviso, meritano ulteriori approfondimenti”.

L’astensione dell’Italia, come prevedibile non è piaciuta all’opposizione. “La scelta dell’Italia di astenersi sul piano pandemico mondiale promosso dall’OMS è gravissima. Ancora una volta il governo Meloni decide di isolare il paese per seguire le sirene negazioniste e antiscientifiche. Nessuna lezione dal Covid, anzi una chiusura di fronte alle ragioni della scienza e alla necessità di coordinare a livello globale strategie, risorse e ricerche. Una figura pessima a livello mondiale solo per compiacere i no vax di casa nostra e la scelta scellerata di Trump che tra i primi atti dopo l’insediamento firmò l’uscita degli Stati Uniti dall’Organizzazione mondiale della sanità” ha scritto Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati.

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