La mattina del 16 maggio, l’Aeronautica Militare ucraina ha comunicato la perdita di un altro caccia F-16 a causa di una situazione di emergenza a bordo mentre l’aereo era impegnato in un incarico notturno per respingere un attacco aereo russo
Secondo fonti di dati pubbliche, l’Ucraina ad oggi ha già perso tre caccia F-16 di fabbricazione occidentale dalla loro consegna all’Aeronautica Militare ucraina. Lo riporta Ukrainska Pravda. Secondo le prime informazioni, il contatto con l’aereo è stato perso intorno alle 3:30 (le 2:30 in Italia), quando il pilota era impegnato in una missione per respingere un attacco russo. “Secondo i dati preliminari, il caccia era impegnato in un incarico notturno per respingere un attacco aereo, quando si è verificata una situazione di emergenza a bordo e il pilota ha portato l’aereo lontano da una zona abitata, poi è riuscendo a eiettarsi”, si legge in un comunicato. L’esercito ucraino non ha specificato il luogo dell’incidente né la natura dell’emergenza.
Il 12 aprile, l’Aeronautica Militare ucraina ha segnalato la morte di un pilota di F-16, senza fornire dettagli. Il 13 aprile, il Ministero della Difesa russo ha riferito che il caccia F-16 era stato abbattuto dai sistemi di difesa aerea russi. Lo Stato Maggiore ucraino ha segnalato la perdita del primo caccia F-16 alla fine di agosto dello scorso anno, senza fornire dettagli sull’incidente. Secondo i dati dell’Aeronautica Militare ucraina, il caccia si è schiantato. La membro della Verkhovna Rada, Maryana Bezuglaya, che sottopone regolarmente il comando militare ucraino a dure critiche, ha affermato che l’F-16 era stato abbattuto per errore da un missile antiaereo Patriot.
In seguito, il comandante dell’aeronautica militare ucraina Nikolay Oleshchuk (classificato come terrorista ed estremista in Russia) è stato rimosso dal suo incarico. Tuttavia, Kiev ha affermato che il suo licenziamento non era correlato alla perdita dell’F-16. Il numero esatto di jet F-16 consegnati all’Ucraina rimane segreto. Tuttavia, le cifre approssimative menzionate dai rappresentanti di Kiev e dei paesi occidentali suggeriscono che al momento non possano essercene più di 20.