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Lukashenko: “Occidente prepara colpo di Stato in Bielorussia”, ma “armi nucleari raffredderanno le teste calde”

Aleksandr Lukashenko: “Non permetteremo un colpo di stato” e accusa Polonia, Lituania, Repubblica Ceca e Ucraina. Ma da Minsk avvertono: “decisione di schierare armi nucleari tattiche sul territorio bielorusso è un passo forzato volto a raffreddare le teste calde dei politici occidentali”

L’Occidente starebbe architettando uno “scenario violento per rovesciare il governo in Bielorussia”, ossia, sta preparando un colpo di stato. Lo ha affermato il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko oggi incontrando i partecipanti alla 52a riunione del Consiglio dei capi delle agenzie di sicurezza e dei servizi speciali della CSI a Minsk il 1° giugno. Lo riporta l’agenzia BelTA.

“La Polonia, la Lituania e, purtroppo, l’Ucraina forniscono addestramento ai membri di gruppi armati illegali; questi paesi stanno cercando di creare cellule estremiste dormienti” in Bielorusso:  “Ne abbiamo nuove prove”, ha detto il capo di Minsk.

Lukashenko ha ricordato le recenti operazioni congiunte con la Russia, che hanno portato al sequestro di esplosivi e quindi alla prevenzione di attentati terroristici in Bielorussia ed ha affermato che: “i militanti vengono addestrati in Ucraina; stanno affinando le loro abilità in prima linea. Alcuni dei bielorussi autoesiliati muoiono lì. Tali unità vengono addestrate in Polonia, Lituania e Repubblica Ceca per essere inviate in Bielorussia al momento giusto. E questo non è più il 2020, quando le ragazze andavano ai comizi indossando minigonne bianche e tenendo in mano dei fiori. Le persone sono pronte a venire qui con le armi. Pertanto, dobbiamo prestare molta attenzione alla protezione dei nostri confini”.

Da qui l’accusa: “In altre parole, stanno preparando uno scenario violento per rovesciare il governo – un colpo di stato -. Lo vediamo. Non permetteremo che ciò accada”, ha detto Aleksandr Lukashenko.

Ma da Minsk non oggi arrivano solo accuse, ma anche moniti: il dispiegamento di armi nucleari tattiche russe in Bielorussia annunciato lo scorso 25 Marzo da Putin “dovrebbe essere visto come una risposta alle azioni ostili dell’Occidente”, ha affermato il segretario di Stato del Consiglio di sicurezza bielorusso Alexander Volfovich.

“Stiamo adottando misure, anche nell’ambito del sistema di deterrenza. Naturalmente, in primo luogo con il nostro partner strategico, la Federazione Russa, nonché con i nostri partner storici: i colleghi del Trattato di sicurezza collettiva e la CSI. Da qui il decisione dei presidenti di Bielorussia e Russia di schierare armi nucleari tattiche sul territorio del nostro Paese. Questo è, purtroppo, un passo forzato volto a raffreddare le teste calde dei politici occidentali”, ha detto in una riunione del Consiglio dei capi di Stato Servizi di sicurezza e speciali dei paesi della CSI. Il funzionario ha affermato che “la Polonia nutre la stessa intenzione per il secondo anno” e sta supplicando la NATO di collocare armi nucleari nel paese.