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M5S: “In Sicilia puntiamo a maggioranza assoluta” e Alfano attende “la migliore offerta”… sulla legge elettorale


Anche il giorno di ferragosto, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista , sono rimasti in Sicilia a promuovere la campagna elettorale per la candidatura a Governatore di Giancarlo Cancelleri.

“Chiediamo ai siciliani di darci la maggioranza assoluta per poter governare e cambiare completamente la Sicilia, – dice Di Maio – noi puntiamo ad avere la maggioranza assoluta. Se così non fosse, non essendoci la fiducia, andremo avanti sul nostro programma. Vediamo chi si sentirà di sostenerlo”.

I pentastellati sono consci che la vittoria alle nazionali del prossimi anno, passi per la Sicilia, se vincono nell’isola, la strada per Roma sarà in discesa e Grillo & C. sono convinti di poter vincere e governare, con o senza numeri di maggioranza assoluta:” Se dovessimo vincere le elezioni senza avere la maggioranza assoluta – dice Di Maio a Repubblica sulle elezioni politiche- presenteremo al capo dello Stato una chiara road map delle cose che vogliamo fare subito. Da una legge vera contro la corruzione fino al taglio reale di tutti gli sprechi e i privilegi. Dopo di che vedremo da che parte stanno i partiti”.

Sulla squadra di governo il M5S ribadisce: “sarà il candidato premier a sceglierla. Noi dialoghiamo con personalità del mondo accademico, scientifico ed economico, siamo cresciuti moltissimo”.

Per quanto riguarda il nome del candidato alla Presidenza del Consiglio Di Maio risponde: “Il Movimento non ha correnti ma opinioni diverse ed è normale che sia così. Lo prevede la nostra natura e lo considero un plus. Le regole per la scelta del candidato arriveranno a breve. Lì si saprà tutto. Chi vorrà potrà mettersi a disposizione e poi saranno gli iscritti a scegliere. La democrazia funziona così”.

La concorrenza dei pentastellati in Sicilia, sia a destra che a sinistra, si contende Angelino Alfano, manco fosse Neymar e il leader di AP, consapevole che i suoi numeri nell’isola sono appetibili, sta giocando allo scambio, pretendendo una legge elettorale che lo possa garantire alle prossime elezioni nazionali.

Il valore del voto siciliano del 5 novembre – che che ne dica Renzi – ha ormai abbondantemente superato i confini locali e le trattative in corso sono giocate su due schemi, quello di un centrosinistra allargato fino ai moderati, ovvero il cosiddetto “modello Palermo” che ha portato all’elezione di Leoluca Orlando e quello della riunificazione del centrodestra “modello Genova”.

Alfano ancora non ha deciso ma al momento l’intesa con il Pd sembrerebbe l’ipotesi più probabile, proprio perché Renzi potrebbe imporre una legge a colpi di fiducia. Angelino inoltre non si fida di Silvio Berlusconi, un accordo in Sicilia, non da sicurezza che si confermi anche alle elezioni Nazionali, dove AP conta davvero poco e Salvini e Meloni, questo lo sanno bene.