⦿ Ultim'ora

M5S – Terme di Sciacca. La Regione prende in ci giro e si tiene Motel Agip e i due alberghi di S.Calogero con annesse stufe


È infuriato il M5S di Sciacca, la Regione, sta si, firmando l’atto di restituzione dei beni, ma “ci prende in giro” e tiene per se i beni più preziosi, ovvero Motel Agip e i due alberghi di San Calogero (il grande e il piccolo) con annesse stufe, quindi niente bando unico.

Di seguito il comunicato dei pentastellati.

“Non è ancora arrivato il giorno – scrivono dal movimento –  in cui il patrimonio termale verrà restituito al Comune di Sciacca, anche se in concessione, ma è arrivato il giorno in cui si ricongiungeranno i beni presso la Regione Siciliana. Ricongiungimento farlocco, visto che parte degli immobili nonché, udite bene, tutti i mobili di proprietà e in usufrutto delle Terme di Sciacca Spa resteranno nella disponibilità dell’attuale proprietario.

Oggi pomeriggio, infatti, la Regione Siciliana e la Società Terme di Sciacca in liquidazione si vedranno per sottoscrivere un atto in cui non saranno inclusi il Motel Agip e i due alberghi di San Calogero (il grande e il piccolo) con annesse stufe. Questi ultimi beni, dunque, non potranno transitare in convenzione al Comune di Sciacca. Viene smentita così l’amministrazione Valenti che aveva parlato di “bando unico”, adesso monco”.

Interviene sull’argomento il deputato regionale del M5S Matteo Mangiacavallo che in questi anni ha seguito personalmente l’intera vicenda.

“Per l’ennesima volta le Terme vengono utilizzate per scopi elettorali e vengono anteposte le esigenze dei partiti a quelle dei cittadini. – commenta Mangiacavallo – Sarebbe bastato un mese, tempo tecnico occorrente per sistemare i problemi di accatastamento degli immobili di San Calogero, stufe comprese, e produrre un inventario dei mobili di tutte le altre strutture, per ottenere il ricongiungimento di tutto il patrimonio e il transito completo al Comune di Sciacca. Ma il PD regionale, il governo Crocetta e chi lo sostiene a livello locale, amministrazione compresa, a quanto pare non possono attendere. Hanno l’urgente bisogno di chiudere il passaggio prima del prossimo 5 novembre per intestarsi un risultato più che discutibile, da vendersi in campagna elettorale. Trovo questo modo di ragionare vergognoso e irrispettoso nei confronti della città”.

“Per quanto in maniera raffazzonata tentino di spiegare ai cittadini saccensi che il passaggio da Regione a Comune di parte dei beni, e non di tutti, sia un risultato di cui vantarsi – continua Matteo Mangiacavallo – dimenticano di ricordare che le Terme di Sciacca, aperte da sempre, sono chiuse da tre anni per mano di questo stesso governo. Abbiamo lavorato cinque anni per arrivare al ricongiungimento completo dei beni e questa operazione viene vanificata poiché non si può attendere oltre data l’imminenza delle elezioni regionali. Ve le immaginate le Terme di Sciacca senza le stufe? Il risultato di anni di cattiva gestione politica è sotto gli occhi di tutti. La politica deve rimanere fuori dalla Terme. Non può essere accettato un passaggio in cui la politica regionale cede spazio alla politica locale perché sarebbe la continuazione di una gestione fallimentare”.

“In quest’ottica, il gruppo consiliare del M5S di Sciacca aveva avanzato una proposta al Consiglio Comunale – conclude Mangiacavallo – che prevede la creazione di un tavolo tecnico politico per stabilire un percorso e definire un futuro per le Terme di Sciacca condiviso con la città. Tavolo, che a differenza della commissione proposta dalla maggioranza, deve essere presieduto dall’amministrazione comunale che ha assunto l’onere di prendere le decisioni e deve essere partecipato dalla società civile e dai professionisti. Vogliamo che le decisioni siano prese, in piena trasparenza, davanti a tutti i cittadini. E a chi pensa che i nostri consiglieri sono ingenui, rispondo che ci vedono molto bene perché vedono oltre e leggono anche i loro cattivi pensieri. Per questo non gli consentiremo di fare a Sciacca quello che hanno fatto in Regione Siciliana per tanti, troppi anni”.