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M5S: “Il ‘Truffarellum’ è legge. Ora i siciliani sanno cosa mettere dentro la pentola”


Finalmente i siciliani hanno cosa mettere nella pentola: la legge elettorale. La priorità di questa classe politica è solo una: andare contro al Movimento 5 Stelle, anche a dispetto dei veri interessi dei siciliani”.

M5S-ars

Commenta in questo modo il M5S all’Ars, il “Truffarellum”, la legge elettorale varata in fretta e furia da sala d’Ercole in pieno agosto con priorità assoluta su tutto.

“Un’occasione persa – ha commentato la capogruppo Angela Foti – per migliorare una legge di cui i siciliani non sentivano l’esigenza. Visto che si era in ballo si poteva perfezionarla, invece tutto si è concretizzato in un regolamento di conti tra i partiti. Tutti i nostri emendamenti in questo senso sono stati bocciati e i partiti hanno complicato tutto aggrovigliando una riforma, uscita in maniera molto pasticciata dall’aula”. ”.

“Ogni commento – ha detto Giancarlo Cancelleri – è superfluo e il nome con cui abbiamo battezzato questa legge la dice tutta sulla sua essenza, una legge inutile, anzi dannosa pianificata a tavolino dai partiti per cercare di truccare le regole del gioco a proprio vantaggio. Volevano pure togliere i ballottaggi, ma hanno capito che l’effetto boomerang contro di loro sarebbe stato fortissimo e hanno fatto marcia indietro. Ma i siciliani hanno capito lo stesso e, dentro la cabina elettorale, gliela faranno pagare cara”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il commento di Francesco Cappello. “Questa legge – ha detto – poteva cambiare le cose, con l’introduzione del recall, la mozione di sfiducia popolare al sindaco, attraverso referendum, o con il varo del seggio unico di spoglio che avrebbe portato una ventata di trasparenza e legalità nelle tornate elettorali, dove il pericolo del controllo del voto è altissimo. La norma sul doppio voto di genere è inutile, e noi, siamo la rappresentazione plastica di questo, visto che abbiamo portato qui dentro sei validissime donne su 15 deputati. Per farle votare le donne, quelle in gamba, basta candidarle”.

“Per semplificare il proprio lavoro – continua Cappello – gli ideatori di questa norma potevano liquidarla in un concetto semplicissimo: vietato votare i candidati del Movimento 5 stelle”.

Sull’inconcepibile fretta del Parlamento, che “ha sorvolato sulle mille emergenze sul tappeto” ha messo l’accento pure Valentina Palmeri, che ha spiegato anche l’inutilità del doppio voto di genere “che può essere superato mettendo le donne nelle condizioni di partecipare come fa il M5S”.