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Malore improvviso, 54enne muore dopo 1°dose vaccino fatta perché costretto da norma “over 50”: presentato esposto


“Non era un no vax attivista ma nutriva dei forti dubbi sull’efficacia del siero e con l’introduzione della norma del pass obbligatorio sul posto di lavoro per gli over 50 aveva deciso di aderire alla campagna vaccinale nonostante le sue incertezze”

È quanto dichiara – come riporta Repubblica – l’avvocato Massimo Maria Aprile che insieme al collega Francesco Protopapa assiste la famiglia di Claudio Di Paolo morto poche ore dopo avere fatto la prima dose di vaccino.

Claudio Di Paolo era Web designer di54 anni, sposato con due figli, che non aveva alcun problema di salute, morto nella notte tra martedì 18 e mercoledì 19 gennaio scorso, per un arresto cardiaco a poche ore di distanza dalla somministrazione della prima dose del vaccino anti covid. La famiglia deposita una denuncia per fare luce sulle cause del decesso.

Di Paolo era di di Galatone, piccola cittadina in provincia di Lecce e non aveva aderito alla campagna vaccinale, ma come spiega il legale della famiglia: “Non era un no vax attivista ma nutriva dei forti dubbi sull’efficacia del siero e con l’introduzione della norma del pass obbligatorio sul posto di lavoro per gli over 50 aveva deciso di aderire alla campagna vaccinale nonostante le sue incertezze”.

La tragedia inizia martedì 18 gennaio scorso, quando il 54enne si reca presso l’hub di Galatone per ricevere la prima dose di vaccino anti Covid, ma dopo appena un’ora dalla inoculazione Di Paolo accusa un forte dolore al petto e immediatamente si reca presso l’ospedale di Gallipoli. Qui, i sanitari del 118 rilevano qualche parametro non a norma “ma – precisa sempre l’avvocato – non così significativi da richiederne il ricovero”.

Così l’uomo ritorna a casa, ma il dolore si fa ancora più intenso, tanto che la moglie decide di accompagnarlo presso l’ospedale di Galatina, dove questa volta i parametri risultano ancora più sballati. I medici gli consigliano il ricovero ma “Claudio – continua l’avvocato – firma le dimissioni e fa rientro una seconda volta a casa”, ma le sue condizioni non migliorano, anzi si aggravano, accusa inappetenza e va a dormire.

Nel cuore della notte però, Di Paolo avverte un malore, chiama il fratello e dice: “Portami in ospedale, sto morendo”, ma la disperata corsa in ospedale risulta inutile, dopo un paio di ore, i medici del nosocomio comunicano ai familiari il decesso del loro congiunto.

Nel certificato di morte i sanitari scrivono che la morte è stato causata da un arresto cardiaco ma i familiari non credono a questa diagnosi e vogliono vederci chiaro: “Abbiamo presentato una denuncia-querela – precisa l’avvocato Aprile – per capire se ci sia una correlazione tra la somministrazione del vaccino e il decesso di una persona che, sino a pochi giorni fa, non aveva mai avuto problemi di salute”.

L’Asl ha disposto l’autopsia sulla salma della vittima, che verrà eseguita da un medico legale affiancato da un collega nominato dalla famiglia, il dottore Luigi Di Gesù.