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Malore improvviso, in ospedale lo dimettono: 31enne muore 2 giorni dopo tra le braccia della fidanzata infermiera

A trovarlo, ormai agonizzante in casa, è stata la sua fidanzata che da infermiera gli ha praticato un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca ma è stato tutto inutile

Jonathan Gaddo Giusti, 31enne, dipendente di un’azienda di termoidraulica, era uno sportivo che giocava nella squadra dei Verdi nella variante pratese del calcio storico, la “Palla Grossa”. Il giovane da pochi giorni abitava in un appartamento del quartiere di Mezzana, a Est della città e nella notte tra il 3 e il 4 agosto scorso, a causa di un malore improvviso al petto con dolori al torace che erano diventati insopportabili, si è recato al pronto soccorso dell’ospedale “Santo Stefano” .

Qui i medici lo hanno trattenuto in osservazione e secondo le prime ricostruzioni, avrebbero eseguito tutti gli accertamenti clinici e poco dopo mezzogiorno, dopo aver avuto un responso favorevole, lo avrebbero dimesso con 48 ore di prognosi. Ma lunedì pomeriggio il 31enne si è sentito nuovamente male ed a trovarlo agonizzante a terra in casa, è stata la fidanzata infermiera che ha chiamato i soccorsi e nell’attesa gli ha praticato un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, poi anche il medico del 118 ha tentato di rianimare il giovane, ma tutto si è rivelato inutile: Jonathan Gaddo Giusti,  è morto colpito – pare – da un arresto cardiaco.

Secondo una prima analisi dunque ad uccidere il 31enne sarebbe stato un infarto improvviso, il referto parla di “dolore toracico” anche se pare che i sanitari avessero ipotizzato anche una possibile congestione. Ma i familiari chiedono chiarezza e secondo l’avvocato cassazionista Gerardo Marliani, legale della famiglia della vittima, le analisi del sangue effettuate sul 31enne avrebbero evidenziato un valore fuori dai normali parametri della troponina, una proteina indicatrice di danni miocardici e di un eventuale infarto in divenire.

Resta da stabilire se la stessa analisi sia stata ripetuta prima delle dimissioni del paziente ed eventualmente se i valori fossero rientrati nei parametri normali. Sarà adesso la Procura ad indagare sul decesso e dare una risposta definitiva.