Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera aperta della storica colonna della Destra saccense e provinciale, oggi in Forza Italia, Mario Lazzano, che da uomo di politica di lungo corso esprime le sue riflessioni sulla politica di Sciacca, analizzando quella che è stata la volontà degli elettori e quali scenari la città si appresta a vivere o sta vivendo.
“Sciacca in questi ultimi 20 anni ha visto un alternarsi di Sindaci di tutti i colori e di tutti gli schieramenti. Nel 1993 iniziò Ignazio Messina con la Rete di Orlando, poi, Ignazio Cucchiara (centrosinistra), Mario Turturici ( centrodestra), Vito Bono (centrosinistra) e infine Fabrizio Di Paola (Centrodestra+Cantiere Popolare che dopo qualche anno appena confluì quasi in massa nel PD uscendo dalla maggioranza).
Le amministrazioni che si sono succedute alla guida della Città sono state tutte in alternanza con gli schieramenti sia di centrosinistra che di centrodestra anche se in talune occasioni con innesti ibridi e con una prevalenza alla guida della Città del Centrosinistra.
Sono state scarse, mediocri, buone ,tutte queste amministrazioni che si sono succedute negli anni? Un fatto è certo che nessuno è stato mai più riconfermato per due mandati consecutivi (tranne che Messina per mezzo mandato) e che spesso hanno gettato la spugna ancor prima di ripresentarsi a consuntivo al corpo elettorale, quindi non dando nemmeno la possibilità agli elettori di essere giudicati positivamente o negativamente. Ma questo diciamo che fa parte della politica. Una fatto è certo che Sciacca durante questi ultimi 20 anni è andata indietro sotto tutti i punti di vista sociale-economico-occupazionale e d’immagine.
Tanti sono i problemi, incancrenitisi nel tempo per carenza di attenzione da parte della classe dirigente dominante del momento. Lo Stato e la Regione hanno le loro grosse responsabilità così come le hanno i tanti Parlamentari che sono stati e sono in Parlamento e all’Ars che non hanno saputo o voluto attenzionare adeguatamente le tante criticità che Sciacca registra.( Qualcosa si fece solo ma da parte di tutti per la lotta per il mantenimento del Tribunale a Sciacca).
Per non parlare dei Deputati Regionali della Città e di tutta la Provincia che se ne sono letteralmente fregati di Sciacca e dell’interland sia di centrosinistra che di centrodestra ahimè. Ecco perché molti esponenti di spicco della Politica Saccense di tutti i colori politici non hanno voluto metterci la faccia a candidarsi direttamente loro a Sindaco trincerandosi dietro candidature possibilmente manovrabili e gestibili.
Si può certamente affermare che nemmeno durante la Prima Repubblica, prima del 1993, le cose andavano bene perché come è noto i Sindaci venivano eletti dai consiglieri comunali per poi durare lo spazio di qualche mese appena. I Sindaci venivano a volte sfiduciati per avere cambiato un divieto di sosta. Era la Prima Repubblica, ancora non c’era l’elezione diretta dei Sindaci.
Sciacca oggi è pronta al cambiamento vero? In che cosa consiste il cambiamento di ceto e classe politica dirigente? Se Sciacca annovera nella sua storia lotte epiche fra le due famiglie i Luna e i Perollo (caso di Sciacca) potremmo tranquillamente affermare che fra un centrodestra anomalo e un centrosinistra altrettanto anomalo ,posto che aggregano pezzi di tutto la storia si può certamente ripetere. Per esempio la vera anima di sinistra sta in “Mizzica”, come qualche anima di centrodestra sta un po’ di qua e un po’ di là con un occhio rivolto verso i Grillini soprattutto per quanto riguarda le fasce giovanili. Per non parlare delle spaccature familiari e dei tradimenti negli stessi schieramenti del tipo, “ti voto come consigliere comunale ma do il voto ad un altro Sindaco di un altro schieramento”. Il cosiddetto voto trasversale se pur ammesso dalla legge resta indice di immoralità politica per quel che mi riguarda.
Che dire? Siamo di fronte a una confusione totale. E’ chiaro che la protesta così come viene interpretata dai Saccensi, che stanchi di come sono andate le cose negli ultimi anni e di come hanno visto governare Sciacca, stride anche con una questione antropologica del Saccense che è più conservatore di quello che dimostra di essere.
Cosa accadrà dopo l’11 giugno non è dato ancora sapere posto che ancora tutti i partiti sono alle prese con la definizione delle liste per il Consiglio Comunale considerato che la coperta è sempre più corta, da 30 Consiglieri attuali si passa a 24 anzi 23 perché il sindaco perdente diventa consigliere comunale di diritto.
Ogni lista presente alla competizione elettorale all’interno degli schieramenti e/o in corsa solitaria per raggiungere un quoziente pieno deve superare la soglia di sbarramento del 5% e ottenere circa 1300/1400 di lista per ottenere 1 Consigliere Comunale. Per ottenere 2 Consiglieri Comunali devono arrivare a 2800 voti lista. Discorso a parte per quanto riguarda il premio di maggioranza alla coalizione vincente e gli eventuali apparentamenti al secondo turno di ballottaggio. Le liste che sostengono il Sindaco vincitore potrebbero avere 1 consigliere in più come premio di maggioranza. Caso assai probabile e che si può verificare che il Sindaco eletto non ha una maggioranza in Consiglio Comunale.
La protesta a Sciacca come nel resto del Paese è assai palpabile quindi l’elettorato diventa imprevedibile soprattutto nelle fasce giovanili nell’indirizzo del voto. Non ci rimane altro che vedere come si svolgerà la campagna elettorale. Quanto al centrodestra ritengo che debba cambiare modalità di approccio con la gente, programma serio fattibile e concreto ,facce all’interno della squadra che si appresta a formare il candidato a Sindaco, chiarezza nei confronti dell’elettorato Saccense dicendo a chiare lettere che in caso di vittoria non si facciano inciuci con altre forze politiche così come è avvenuto a Roma e a Palermo dove l’NCD è parte integrante dei Governi Gentiloni e Crocetta dopo qualche mese dalle elezioni. Ciò anche al fine di non dare adito a dicerie che in questi giorni circolano in Città con insistenza.
In bocca al lupo a tutti”.
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.