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Marsala. Allestimento espositivo della Nave di Marausa: Tusa ne sarebbe fiero


La sezione con la nave rimarrà aperta ad ingresso gratuito per tutta la giornata di sabato e domenica mattina, con visita guidata domenica alle ore 10:30

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Vedrà la luce sabato alle 10:30 presso il Museo Archeologico Regionale Lilibeo di Marsala l’allestimento espositivo della Nave romana di Marausa alla presenza del Presidente della Regione Nello Musumeci, nella qualità di Assessore ai Beni Culturali ad interim, e del Dirigente Generale Sergio Alessandro. L’allestimento – ad un mese dalla tragica scomparsa dell’archeologo – è frutto anche del grande lavoro l’assessore regionale ai Beni Culturali Sebastiano Tusa, che soprattutto nella fase di recupero e restauro si attivò in mille modi pur di reperire i fondi necessari.

Si ricorderà anche il suo grande lavoro al Baglio Anselmi quando verrà svelata al mondo la Nave romana, scoperta nei fondali 20 anni fa e restaurata grazie all’impegno di Tusa che la considerava una una delle più grandi scoperte archeologiche del Mediterraneo.

“Quando mi chiamarono per segnalarmi qualcosa di strano in quel tratto di mare a cento metri dalla costa, mai avrei pensato di poter ritrovare una nave romana. Invece è forse il relitto meglio conservato fra quelli ritrovati in tutto il Mediterraneo”, diceva Tusa.

Era l’estate del 1999 quando un gruppo di appassionati del mare, Antonio (Toni) Di Bono e Dario D’Amico, segnalarono i resti dell’imbarcazione.

Luogo del ritrovamento

“Il relitto – spiegava Tusa – contribuisce ad approfondire le conoscenze sulle intense relazioni commerciali tra la Sicilia e l’Africa in epoca tardo romana, offrendo un quadro di integrazione economica soprattutto nell’ambito della produzione agricola. L’esposizione dello scafo, presso il Museo archeologico di Marsala è motivo di grande soddisfazione quale ulteriore prova del minuzioso lavoro che la Soprintendenza del Mare conduce nel mare di Sicilia”.

La nave oneraria tardo-romana naufragata tra il III e il IV secolo d. C. fu rinvenuta nel ’99 nei bassi fondali del lido di Marausa con un carico di anfore africane e molto altro materiale a bordo. Il fondale variava tra i 2 e i 4 metri ed era formato da un solettone roccioso, in parte ricoperto da strati sabbiosi e da colonie di posidonia con gli spessi apparati radicali (matte). Un sito importante quello del ritrovamento, allo sbocco del fiume Birgi tra Marsala e Trapani, che nell’antichità era un importante approdo navale sia per le navi militari che commerciali.

Malgrado il ritrovamento, per il recupero si dovette attendere il 2011. Dopo 5 anni dal suo recupero, il 29 settembre 2016, il laboratorio di Salerno e artefice del restauro,consegnò ufficialmente l’intero relitto.I legni impregnati ed essiccati così erano pronti per essere montati, il lavoro è stato completato.

Grazie ad un ulteriore e recente finanziamento dell’Assessorato dei Beni Culturali della Regione siciliana – come ha spiegato sui social il Responsabile Unico del Procedimento e D. L. Stefano Zangara – si è trovata l’opportunità per l’assemblaggio della nave di Marausa presso una sala delle grandi sale del Museo Archeologico regionale Lilibeo di Baglio Anselmi a Marsala.

“Sabato 13 aprile 2019 il relitto di Marausa, assieme alla nave punica, incrementerà l’offerta culturale che ha per tema i tanti aspetti della storia e dell’archeologia navale e subacquea di questa parte del Mediterraneo. Il mio personale ringraziamento è rivolto a tutti coloro che, direttamente o indirettamente, hanno contribuito alla realizzazione di un sogno condiviso con Sebastiano Tusa e durato venti anni”, ha detto Zangara.

Il Museo Lilibeo avrà quindi due grandi spazi di studio, ricerca ed esposizione: uno che testimonia le scoperte di terra ed uno che racconta il mare con i materiali rinvenuti nelle campagne di esplorazione subacquee. Del relitto di Marausa, di dimensioni notevoli per l’epoca, è stata ricostruita solo la parte destra, mentre si è scelto di rappresentare in piano l’altra metà nello stato in cui è stata ritrovata, anche per ragioni didattiche. Il nuovo progetto espositivo è stato realizzato con la direzione degli architetti Enrico Lercara e Stefano Zangara e comprende le testimonianze più significative degli elementi costruttivi, dei materiali di bordo e del carico, corredati da pannelli didattico illustrativi e sussidi multimediali.

L’inaugurazione sarà preceduta da una conferenza stampa a partire dalle ore 10:30 mentre la nuova sezione rimarrà aperta, con ingresso gratuito, per tutta la giornata di sabato e la domenica mattina, con visita guidata alle ore 10:30.