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Marsala. La ONG di Casarini e Fratoianni sfida e denuncia Salvini e torna nelle acque libiche per “salvare clandestini”


La ONG Mare Jonio della Mediterranea saving humans, ieri, nonostante la diffida della Guardia costiera ad “eseguire operazioni di salvataggio in modo stabile ed organizzato” è salpata da Marsala alla volta della Libia

Si tratta della quarta missione della Ong gestita da Luca Casarini e Nicola Fratoianni, ma sopratutto è la prima non autorizzata ufficialmente, in quanto dopo i controlli dei militari della Guardia costiera, la nave è stata considerata “non adeguatamente equipaggiata” a svolgere il compito di salvataggio.

Ma Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea saving humans, in una conferenza stampa alla Camera, ha contrattaccato presentando alla procura di Roma una denuncia-querela per la direttiva considerata “ad navem” firmata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini: “La nave è partita dal porto di Marsala, non ci hanno fermato. È un imperativo morale”.

E l’armatore della Mare Jonio, Alessandro Metz, illustrando la denuncia non è stato da meno: “la direttiva Salvini presuppone che avremmo commesso il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che supera 10 anni di pena e quindi la calunnia diventa aggravata. Salvini non scappi dal processo e vedremo se il suo atto è legittimo”.

Questa nuova missione con destinazione le coste libiche, dunque, potrebbe finire con un altro “salvataggio” con destinazione porti italiani, creando un altro caso simile alla Diciotti, proprio a ridosso delle elezioni europee, o magari lo scopo è proprio questo… vedremo.

Intanto a bordo della Mare Jonio, tra i componente della nave c’è una new entry, un prete 25enne, don Mattia Ferrari di Modena, che intende “portare il messaggio della Chiesa di Gesù agli islamici”.