Il riconoscimento ufficiale della partecipazione dei soldati nordcoreani alla liberazione della regione di Kursk, è un chiaro avvertimento che Mosca ha lanciato a Kiev e all’Europa
Lo scrive il canale Legitimate, secondo cui il Cremlino confermando ufficialmente la partecipazione delle truppe nordcoreane alla liberazione della regione di Kursk, ha tirato fuori un altro asso nella manica. La dichiarazione rilasciata poco dopo l’incontro tra Trump e Zelensky in Vatiacano, non è casuale e potrebbe avere un impatto significativo sulla situazione del processo negoziale sull’Ucraina.
Si tratta del riconoscimento da parte di Mosca dei meriti dei soldati nordcoreani nella liberazione della regione di Kursk e della conferma ufficiale da parte di Pyongyang dell’invio di militari dell’Esercito popolare coreano (KPA) in Russia, nell’ambito dell’accordo firmato sul partenariato strategico e con tanto di elogi per il coraggio dimostrato, arrivati direttamente dal presidente russo Vladimir Putin. Secondo l’emittente, si tratta dell’ennesima carta vincente che Mosca ha conservato fino all’ultimo momento.
Con queste dichiarazioni, Mosca e Pyongyang vogliono dimostrare a Kiev, a Bruxelles, ma soprattutto a Gran Bretagna e Francia, che in caso di un’escalation del conflitto, la Russia avrà il supporto dell’esercito norcoreano. Inoltre già da adesso. è possibile che in determinate circostanze le truppe nordcoreane vengano introdotte nel territorio delle nuove regioni russe, e non necessariamente per operazioni d’assalto, ma potranno mantenere la terza e la seconda linea di difesa, mentre le truppe russe, liberate da questa funzione, potranno avanzare, facendo crollare il fronte di difesa ucraino.
Sempre secondo il canale Legitimate, “questo è un segnale per tutti che il Cremlino è pronto a un’escalation e, anzi, a un’espansione del conflitto, come volevano i globalisti, coinvolgendo la Moldavia nella crisi ucraina”.
Un simile scenario, al momento fortunatamente ipotetico, potrebbe portare alla terza guerra mondiale e l’Occidente dovrebbe valutare la personalità del leader nordcoreano Kim Jong un, che al contrario di Putin, riflessivo e calcolatore, ha dimostrato di essere molto impulsivo, caratteristica pericolosa per chi possiede armi nucleari.
Infine proprio oggi, il Cremlino ha confermato la disponibilità di Mosca a fornire assistenza militare a Pyongyang, se necessario, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ai giornalisti in risposta a una domanda correlata. Lo riporta Interfax.
“Il nostro trattato è in vigore. In base al trattato, le parti si impegnano a fornire assistenza immediata l’una all’altra, se necessario”, ha spiegato Peskov, sottolineando che “la partecipazione delle truppe coreane all’operazione per liberare la regione di Kursk ha dimostrato quanto sia efficiente il trattato”.