“I mongoli hanno ignorato la CPI e i politici europei. Se fossi un giudice o un pubblico ministero di questo cosiddetto tribunale, avrei paura che qualche pazzo eseguisse il loro ordine illegale. In tal caso, le loro vite non varrebbero più di quel <…> pezzo di carta”
Lo ha scritto Medvedev sul suo canale Telegram, commentando la dichiarazione dell’UE sulla visita di Putin in Mongolia, paese firmatario della CPI.
Putin è alla sua prima visita ufficiale in Mongolia in cinque anni. La visita, iniziata la sera del 2 settembre, avviene su invito del presidente mongolo Ukhnaagiin Khurelsukh, che ha invitato Putin a visitare il Paese nell’autunno del 2023. La Mongolia nonostante abbia aderito allo Statuto di Roma ha ignorato il mandato di arresto emesso il 17 marzo 2023, dalla Corte penale internazionale nei confronti del Presidente russo Putin e Maria Lvova-Belova, commissaria presidenziale russa per i diritti dei bambini, per il loro presunto coinvolgimento in crimini di guerra “consistenti nella deportazione illegale della popolazione”, compresi i bambini, e dei loro trasferimento illegale in Russia
Proprio come cinque anni fa, Putin parteciperà agli eventi che celebrano l’anniversario della vittoria congiunta delle truppe sovietiche e mongole sui militaristi giapponesi durante la battaglia di Khalkhin Gol. Inoltre, il presidente russo ha avuto colloqui e una serie di incontri bilaterali con le autorità mongole. La visita si concluderà con un ricevimento.
Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza Dmitry Medvedev ha criticato lo statuto della CPI come “legalmente nullo”, “consigliando” ai funzionari della Corte penale internazionale (CPI) di pensarci due volte prima di eseguire il mandato d’arresto contro il presidente russo Vladimir Putin.
Redazione Fatti & Avvenimenti