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Medvedev: “Se un Paese arrestasse Putin equivarebbe a dichiarare guerra alla Russia e verrebbe bombardato”

“Ogni tentativo di arresto di Putin sarebbe una dichiarazione di guerra alla Russia”. Esplicito Medvedev ed ancora più esplicita la risposta che un tale evento scatenerebbe

“Immaginiamo la cosa: il capo di Stato di una potenza nucleare, va ad esempio in Germania e viene arrestato. Cos’è questa? Una dichiarazione di guerra alla Russia”. È quanto ha dichiarato l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, citando ad esempio proprio la Germania ed aggiungendo: “Se ciò accade, allora tutte le nostre capacità, missili e altro, prenderanno di mira il Bundestag, l’ufficio del cancelliere tedesco e così via”.

Una lettura chiara quella che l’attuale numero 2 del Consiglio di sicurezza russo dà su un eventuale arresto di Vladimir Putin da parte di un paese straniero a seguito del mandato d’arresto emesso la scorsa settimana dalla Corte penale internazionale.

In particolare Medvedev, commentando le parole del ministro federale tedesco della Giustizia Marco Buschmann secondo cui Berlino dovrebbe attuare la decisione della CPI e arrestare il presidente russo se entrasse in Germania, ha detto: “Il ministro si rende conto che sarebbe un casus belli, una dichiarazione di guerra? O era un pessimo studente di legge?”

Le parole dell’ex Presidente russo tengono il punto e seguono quanto detto mercoledì scorso sulla Corte penale internazionale, quando Medvedev aveva paventato un attacco missilistico, invitando i suoi magistrati e il suo procuratore, Karim Khan, a “guardare attentamente il cielo”.

Un messaggio chiaro, il cui significato non ha bisogno di essere spiegato. La Russia, che al pari di altri grandi come Stati Uniti, Cina e India, non riconosce la giurisdizione della Corte penale internazionale, ha definito il mandato di arresto nei confronti di Putin come “nullo e non valido”.