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Mentre l’Eu si dimena tra tagli auto-inflitti del 15% e nuovi fornitori, il gas russo tocca il record di 202 euro a Mw

Ieri i ministri dell’Energia dell’Unione Europea hanno trovato l’accordo sul piano di emergenza presentato dalla Commissione europea per un taglio del 15% dei consumi di gas e subito dopo il prezzo è schizzato a 202,245 euro per megawattora con un rialzo del 13,34%

I 27 Stati dell’Ue hanno approvato il piano per l’emergenza del gas, che prevede un taglio volontario (e in caso di emergenza obbligatorio) del 15% dei consumi nel periodo dal primo agosto 2022 al 31 marzo 2023. Il “SI” dei ministri dell’Energia alla proposta della Commissione Ue però, è arrivato solo dopo essersi garantiti una serie di deroghe che rischiano di rendere inutile il piano.

Al solito l’Ungheria ha votato no perchè ritiene il piano “inapplicabile”, ma in questo caso non esiste il veto perché basta la maggioranza qualificata, ma in ogni caso non farà nessun taglio ed anzi ha già fatto sapere di avere fatto un contratto per un altro miliardo di megawattora di gas dalla Russia. Poi ci sono le tre isole, Irlanda, Malta e Cipro, che hanno la deroga per principio, oltre ad tanti altri Paesi che hanno richiesto deroghe che dovranno essere motivate e saranno valutate. Deroga anche all’Italia che dovrà risparmiare circa il 7% rispetto alla media del consumo di gas annuale negli ultimi cinque anni.

Nonostante le tante deroghe concesse e richieste, il presidente dell’Agenzia internazionale dell’energia, Fatih Birol, si spinge oltre e chiede di puntare ad un risparmio del 20%. Si tratta di un taglio, ha spiegato in un’intervista all’emittente televisiva tedesca Zdf, necessario a superare senza carenze il prossimo inverno, periodo che sarà una “prova storica” per l’Europa. “Se non prendiamo provvedimenti seri, potremmo trovarci di fronte a una grave crisi di approvvigionamento di gas”, ha dichiarato Birol, indicando che ciò avrebbe “conseguenze” che vanno oltre il settore energetico e che il taglio accordato oggi del 15% è insufficiente.

L’accordo “semi” trovato tra i 27 però non ha scalfito la Russia che subito dopo l’annuncio del taglio volontario del 15% sui consumi, ha visto incrementare gli incassi derivati dalla vendita del gas e la corsa del gas al ttf ovvero il contratto future con scadenza a settembre 2022 ha sfondato quota 200 euro per megawattora, toccando il livello record di 202,245 euro, con un rialzo del 13,34%.