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Mentre Washington “ammette” la matrice ucraina nell’attentato Dugina, l’UE sanziona il padre Alexander Dugin

Nel giorno in cui il New York Times ha annunciato che anche le agenzie di intelligence degli Stati Uniti sono convinte sia stato il governo ucraino a pianificare l’attentato dinamitardo dove è stata uccisa Daria Dugina, la figlia dell’ideologo ultra-nazionalista russo, Alexander Dugin, l‘Unione europea estende le sanzioni anti-Mosca anche allo stesso filosofo ritenuto “sostenitore dell’invasione dell’Ucraina”.

L’UE – mentre gli USA si affanno invece a smentire categoricamente di aver fornito alcuna assistenza, intelligence o logistica, nell’attentato alla figlia di matrice ucraina – ha deciso di inserire Dugin nell’elenco dei sanzionati con l’accusa di aver “giustificato ideologicamente e teologicamente l’annessione della Crimea e la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, vedendola come una ‘liberazione’ dell’Ucraina dall’influenza occidentale”.

L’Ue ha aggiunto alla lista di sanzionati anche i musicisti russi Nikolay Rastorguyev, frontman del gruppo Lyube, Yulia Chicherina e Oleg Gazmanov. I tre artisti avrebbero sostenuto, a vario titolo, la guerra in Ucraina.