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Mes. 5 Stelle spaccato verso voto su Rousseau, ma c’è Berlusconi: “Noi voteremo Sì con il governo”


“Sì al Mes, noi voteremmo con il governo”. Queste le parole pronunciate ieri sera da Silvio Berlusconi a Porta a Porta telefonicamente. Con il M5S spaccato il Cav di fatto salva il governo Conte dalla caduta

È il solito salto mortale nel quale Berlusconi è un numero uno, in situazioni come questa uno come lui non può rifiutare gli euro europei, che di fatto andranno ad aiutare le aziende più prestigiose e le categorie capaci di fare maggiori pressioni sul governo, lasciando gli spiccioli per le fasce deboli. Poco importa, se poi il debito pubblico sarà più alto o se l’Italia dovrà trovarsi la troika in casa rischiando di far la fine della Grecia.

Un Silvio Berlusconi dunque che incurante delle possibili ripercussioni sull’alleanza della coalizione di centro destra di cui fa parte, a Porta a Porta conferma: “Se al governo dovessero mancare i voti a favore del Mes, probabilmente noi voteremmo una decisione di questo genere per il bene degli italiani”.

Poi, conscio delle possibili reazioni di Salvini e Meloni alle sue parole, cerca di fornire giustificazioni aggiungendo: “Questo non sarebbe un appoggio esterno al governo Conte, siamo un’opposizione responsabile. L’Italia dovrebbe accettare i 37 miliardi del Mes, che ci vengono offerti – secondo l’ex Premier – senza condizioni e con tasso pari a zero, non c’è ragione di non accettarlo”.

Ecco che ritornano quindi i “responsabili”, termine usato spesso dalla politica e che nell’immaginario collettivo degli italiani è associato a governi tecnici, rimpasti più o meno evidenti, giochi di palazzo , riforme “lacrime e sangue”, “ce lo chiede l’Europa” e tanto altro.

Ma la mossa del cavaliere potrebbe non bastare a fare passare il Mes e di conseguenza salvare il governo Conte. E’ di stamattina infatti la notizia, riportata da la Repubblica, che i 5Stelle, alla vigilia del Consiglio Europeo sulle misure antirecessione, sempre più divisi sul MES, con alcuni che hanno dichiarato che non lo voteranno mai, vogliano affidare al voto sulla piattaforma Rousseau la decisione finale.

Ma i vari, Corrao, Lezzi e quelli legati alla linea di Alessandro Di Battista, per non parlare dell’ultimo espulso Michele Giarrusso, potrebbero non accettare neanche il voto delle piattaforma. Vedremo.