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MES: Il Senato con 156 voti approva riforma, i 5 stelle perdono l’anima e diventano costola PD


Dopo il voto di questa mattina alla Camera dei Deputati, nella serata anche il Senato con 156 voti a favore e 129 contrari approva la risoluzione di maggioranza che da il via libera alla riforma del Mes. Il M5S si spacca, perde l’anima e di fatto diventa una costola del PD

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, acquisito il parere favorevole del Parlamento, adesso potrà presentarsi al Consiglio europeo di Bruxelles del 10 e 11 dicembre e firmare – a nome di tutti gli italiani – la riforma del Mes bancario che nulla ha a che fare con quello sanitario.

Il Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza sul Mes con 156 favorevoli e 129 contrari e 4 astenuti. Questo voto al pari di quello di stamattina alla Camera sancisce di fatto la fine del Movimento 5 Stelle e non tanto per un calcolo puramente numerico, ma per una questione squisitamente politica. I grillini con questo voto hanno perso l’anima identitaria, il no al MES, infatti è sempre stato uno dei punti fermi del loro programma.

Nove senatori del M5S non hanno partecipato al voto: si tratta di Rosa Silvana Abate, Luisa Angrisani, Margherita Corrado, Primo Di Nicola, Barbara Guidolin, Elio Lannutti, Nicola Morra, Fabrizio Trentacoste. A questi si aggiunge anche Orietta Vanin, che ha dichiarato di essersi assentata per ragioni di salute pur ribadendo il suo no alla risoluzione.

Per capire di cosa si tratta, il leghista Claudio Borghi, da sempre contrario a questa riforma, ha spiegato – dal suo punto di vista – cosa potrebbe succedere: “Quando le banche italiane, notoriamente poco solide finanziariamente, avranno bisogno di soldi, prima andavano a chiedere prestiti alla Banca Centrale Europea, ora invece dovranno attingere ai soldi del Mes, che una volta presi daranno l’accesso alla temutissima Troika che in cambio chiederà all’Italia di fare le stesse riforme già imposte alla Grecia, quali taglio delle pensioni e tasse sulla casa in primis”.

Una prospettiva che al solo pensiero fa gelare il sangue nelle vene e che è un’ipoteca sul futuro delle nuove generazione che potrebbero trovarsi a dovere pagare per soldi che hanno richiesto i loro padri.

Per la cronaca l’approvazione alla Camera dei Deputati di questa mattina è avvenuta con con 314 voti favorevoli e 239 contrari. Questi i deputati del Movimento 5 Stelle pentastellati dissidenti: Pino Cabras, Fabio Berardini, Francesco Forciniti, Andrea Colletti, Alvise Maniero e Maria Lapia.

Il deputato del M5S Raphael Raduzzi su Facebook ha spiegato le ragioni del suo dissenso: “Una riforma del Mes – che da programma dovevamo smantellare – contro cui tutto il Movimento si era espresso in maniera contraria fino a qualche mese fa con innumerevoli post e prese di posizione a partire dall’ex capo politico. Non era un voto su Conte ma sulla riforma del Mes che già avevamo bloccato”. Poi attacca frontalmente il reggente attuale del movimento: “Vito Crimi dovrebbe dimettersi immediatamente da un ruolo che non è il suo per un errore così madornale che, con un’inversione a 180 gradi, rischiamo di far pagare caro a tutti ed in primis al nostro Movimento”.