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Messina e Trapani. Corruzione e mazzette, bliz al Genio Civile: 11 arresti tra cui ingegneri e l’autista di un magistrato


Blitz della polizia di Messina all’alba di questa mattina: undici persone sono state arrestate e 14 in tutto gli indagati. Le accuse sono di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e fittizia intestazione di beni

Nella foto l’ingegnere Giancarlo Teresi, dirigente del Genio Civile di Trapani.

L’operazione denominata “Ottavo cerchio” ha messo a nudo un sistema di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e intestazione fittizia di beni. Il blitz è scattato all’alba a culmine di un’indagine partita nel 2019 e condotta dalla procura di Messina.

Al centro dell’inchiesta lavori pubblici a Mazara e tra gli undici arrestati c’è anche l’ingegnere Giancarlo Teresi, dirigente del Genio Civile di Trapani. Fra gli arrestati figurano anche un ingegnere del Comune di Messina, il dirigente del Genio civile di Trapani e un funzionario del Genio civile di Messina. Il dirigente del Genio Civile di Trapani avrebbe intascato mazzette da un imprenditore messinese quando si trovò a fare il direttore dei lavori dell’appalto per il dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo, un’opera da 800 mila euro.

L’indagine ha avuto inizio la notte di Capodanno del 2019 quando la saracinesca di un esercizio commerciale, una tabaccheria a Camaro, fu colpita da alcuni colpi di arma da fuoco. L’episodio sembrava integrare gli estremi di un preciso segnale intimidatorio rivolto ai titolari dell’esercizio per un possibile intento estorsivo. Le indagini della Squadra Mobile invece hanno portato alla luce l’esistenza di un sistema di corruzione che coinvolgeva, a vario titolo, soggetti operanti sia nel settore pubblico che in quello privato.

Le 11 ordinanze di custodia cautelare, tre in carcere e otto agli arresti domiciliari, sono state firmate dal gip Maria Militello su richiesta della Procura retta da Maurizio De Lucia.

Tre i personaggi centrali delle indagini, tra cui due noti esponenti della criminalità organizzata di Messina, Antonino Bonaffini detto “Ninetta” e Marcello Tavilla, ,che s’era reinventato imprenditore edile e in alcune circostanze si presentava anche come “architetto”. Il terzo è Giuseppe Micali, noto imprenditore edile.

In manette anche un autista in servizio alla Procura di Messina, addetto all’accompagnamento dei magistrati. Intercettato per mesi, avrebbe informato Tavilla dei movimenti del procuratore aggiunto Vito Di Giorgio, riferendogli anche dello stato delle indagini a suo carico. Al centro dell’inchiesta, in particolare, alcuni lavori pubblici a Messina e Mazara del Vallo, oltre a svariate gare in complessi condominiali gestiti da A.Ri.sMe., l’Agenzia per il risanamento di Messina.

I dettagli dell’operazione “Ottavo cerchio” saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in cui interverrà il procuratore aggiunto Rosa Raffa.