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Messina. Prof morta colpita da trombosi: per i periti della Procura fu colpa del vaccino Astrazeneca


È stata depositata la perizia dei consulenti della procura sulle cause della morte della prof 55enne. Il legale della famiglia non ha dubbi: “ Il decesso è in relazione eziologica con la somministrazione del siero AstraZeneca”

Per i consulenti della Procura della Repubblica di Messina, il nesso tra il decesso della docente di musica prof Augusta Turiaco e il vaccino Astrazeneca esiste ed è stato messo nero su bianco in 59 pagine che sono il risultato dell’analisi dei periti, che hanno indagato sul decesso della 55enne. La perizia esclude profili di responsabilità colposa a carico dei sanitari intervenuti nella vicenda.

A darne notizia è stata l’avvocato Daniela Agnello incaricata dalla famiglia con una nota: “Vaccino consigliato dalle autorità ma con effetti collaterali che potevano essere prevedibili”. La legale spiega che: “Abbiamo chiesto di accertare se la sperimentazione del vaccino, avvenuta in tempi straordinariamente accelerati, ha seguito correttamente le linee guida e i protocolli previsti in materia, con corretto ed evolutivo aggiornamento degli stessi. Abbiamo domandato di indagare sulla corretta informazione degli effetti collaterali del vaccino, e sulle corrette indicazioni nel consenso informato sottoscritto da Augusta”.

Si rammenta – prosegue Daniela Agnello che proprio AstraZeneca stessa ha ammesso, in data 25 marzo, che il suo vaccino non è sempre sicuro, perché ‘Alcuni casi hanno avuto esito fatale’ per cui occorre che ‘…i vaccinati devono essere informati….’. Ma in quella data Augusta era già nel reparto di terapia intensiva con emorragia cerebrale e lottava tra la vita e la morte”.

Anche la trasmissione Report in data 25 ottobre 2021 – continua l’avvocato – si è occupata del ‘disastro comunicativo’ del vaccino Astrazeneca ed ha riportato proprio il caso di Augusta lasciando ai telespettatori interrogativi inquietanti e allarmanti”.

L’avvocato Agnello infine conclude: “Augusta non può e non deve appartenere a quel numero, non più così esiguo, di soggetti morti per la somministrazione di un vaccino consigliato dalle autorità europee e italiane ma con effetti collaterali che potevano essere anche prevedibili. Soggetti che andavano avvisati e informati, che hanno nomi, volti e vite spezzate, sogni e progetti interrotti, e hanno lasciato i loro familiari nel più profondo dolore”.

Si tratta del secondo caso per il quale i consulenti di una Procura depositano una relazione con la quale accertano una correlazione tra il decesso ed il vaccino, nello specifico quello del carabiniere Pietro Taurino a Mantova. Purtroppo questo caso oltre ad accertare la prima correlazione, ha anche evidenziato che la legge ha previsto lo scudo penale per i soggetti interessati nella vicenda e i magistrati in quel caso hanno chiesto l’archiviazione – QUI L’ARTICOLO