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Migranti Diciotti. Salvini indagato: “Rischio 15 anni di carcere, conto sull’affetto degli italiani e sulla stampa libera” – VIDEO


Lapidario il Ministro dell’Interno:“Conto sul vostro affetto e sull’informazione libera dei giornalisti, qua non ci sono nazisti, c’è un ministro che vuole fare rispettare la legge”

Ci riprovano.Rischio da 3 a 15 anni di carcere per aver bloccato gli sbarchi dei clandestini in Italia.Non ho parole.Paura? Zero.Continuo e continuerò a lavorare per difendere i confini del mio Paese e la sicurezza degli Italiani!#iononmollo

Gepostet von Matteo Salvini am Donnerstag, 24. Januar 2019

Il tribunale dei ministri di Catania ha richiesto stamattina l’autorizzazione a procedere in giudizio nei confronti del Ministro dell’Interno Matteo Salvini relativamente al presunto sequestro di migranti del caso Diciotti. La richiesta al Senato – di cui fa parte Salvini – è arrivata dal Tribunale Etneo malgrado la richiesta motivata di archiviazione del procedimento da parte della Procura della Repubblica guidata dal PM Carmelo Zuccaro. 

Salvini è indagato dal Tribunale dei Ministri per “Sequestro aggravato di persona e minori” con una pena prevista da 3 a 15 anni di galera. 

Il procedimento fa riferimento al blocco di 177 migranti sulla Nave della Guardia Costiera Italiana al porto di Catania dal 20 al 25 agosto 2018. Procedimento inizialmente aperto dal Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che poi passò a Catania per evidente incompetenza territoriale.

Durissimo il commento di Salvini: “Rischio fino a 15 anni di galera per aver bloccato gli sbarchi dei clandestini in Italia. Non ho parole. Manco fossi uno spacciatore o uno stupratore”.

Il Ministro ha poi citato l’Art.52 della Costituzione: “Io ho giurato sulla Costituazione. La difesa della patria è sacro dovere del cittadino, soprattutto se il cittadino è pure ministro”, ha aggiunto.

Ancora più dura la considerazione successiva: “Paura? Zero. Continuo e continuerò a lavorare per difendere i confini del mio Paese e la sicurezza degli Italiani!”

Lo confesso – tuona Salvini con tono forte e deciso – ho bloccato io la procedura di sbarco dei migranti della Diciotti a Catania ed avviso i giudici del Tribunale per i Ministri di Catania, che si preparino perché ho bloccato e ribloccherò la procedura di sbarco dei migranti, sono pronto anche all’ergastolo”.

Poi l’affondo finale ed il richiamo al suo popolo: “Lo confesso, non c’è neanche bisogno del Processo, per me la difesa dell’Italia e degli Italiani vengono prima di tutto e di tutti”. E agli italiani dice: “Conto sul vostro affetto, sulla vostra forza e sulla vostra fiducia, conto sull’informazione libera dei giornalisti che parlino finalmente sui giornali di quella che è la vita vera: qua non ci sono nazisti o deportatori, c’è un ministro che vuole fare rispettare le regole agli italiani, agli immigrati, ai bianchi, ai rossi e ai neri, questa è democrazia”.

L’iter di legge adesso è chiaro: il Tribunale dei Ministri trasmetterà gli atti al procuratore della Repubblica, che li ritrasmetterà al presidente del Senato – essendo Salvini un senatore – che a sua volta li invierà alla giunta per le autorizzazioni a procedere.

La Giunta riferirà poi all’Assemblea ed entro due mesi dovrà o negare l’autorizzazione a procedere o concederla.